Pubblichiamo un videoservizio, le immagini della visita in Arcivescovado e il testo (in italiano e inglese) del saluto dell'Arcivescovo: «Questo nostro incontro intende ricordare che la vera arma capace di darci futuro è la preghiera»
Questa mattina l’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, e Sua Santità, il XIV Dalai Lama, Tenzin Gyatso, si sono incontrati in Arcivescovado. Il Dalai Lama è arrivato alle 10.14, ha salutato il cardinale Scola che lo attendeva nel cortile dell’Episcopio e gli ha fatto dono del kata, la sciarpa bianca simbolo di buon auspicio. Quindi il Cardinale e Sua Santità, insieme alle loro delegazioni, hanno avuto un colloquio nella sala d’onore, al termine del quale l’Arcivescovo ha regalato al Dalai Lama una riproduzione della Madonnina del Duomo.
In allegato il saluto, in italiano e inglese, del cardinale Scola al Dalai Lama. «La sua presenza a Milano e il suo insegnamento sono una benedizione – ha detto tra l’altro Scola -. Permettono alla nostra città di ricordare all’umanità che senza cibo spirituale non c’è futuro per la vita… Le sue parole in questi giorni saranno un dono che sostiene e potenzia questo annuncio, rivolto soprattutto a noi, abitanti di un mondo, l’Occidente, che si scopre sempre più triste per lo stile di vita consumistico che si è dato, e del quale si sente ormai prigioniero».
Facendo poi riferimento ai «luoghi nemmeno troppo lontano da noi che soffrono e vivono il dramma della violenza e della guerra», l’Arcivescovo ha sottolineato: «Come religioni non possiamo non testimoniare la nostra voglia di pace, il nostro desiderio di incontro e di dialogo, il nostro impegno per il riconoscimento e il sostegno reciproco. A coloro che pensano di scrivere il futuro della storia con le armi della violenza, magari anche invocando in modo menzognero il nome di Dio, questo nostro incontro intende ricordare che la vera arma capace di darci futuro è la preghiera: così insieme portiamo il nostro contributo reale e operoso per un futuro di pace, per un mondo di pace». «La sua presenza in questi giorni – ha concluso -, è un incoraggiamento a procedere ancora più spediti in questo cammino di dialogo e di annuncio al mondo».