Ogni anno ad Assisi e in tutte le chiese francescane del mondo si celebra la festa di Santa Maria degli Angeli. Le iniziative in Diocesi

di Paolo MARTINELLI
Vescovo ausiliare

porziuncola

Il 2 agosto di ogni anno ad Assisi e in tutte le chiese francescane del mondo si celebra la festa di Santa Maria degli Angeli a cui è legato il cosiddetto “Perdono di Assisi”. A Santa Maria degli Angeli è infatti dedicata la piccola chiesa antica – una di quelle riparate da san Francesco all’inizio del suo cammino di conversione – che si trova sulla pianura ai piedi del Subasio, su cui si appoggia Assisi. In età moderna venne avvolta da un’ampia basilica che la protegge dalle intemperie e che permette ai pellegrini in visita di raccogliersi in preghiera.
Si tratta di un luogo tanto importante per la spiritualità francescana. San Francesco amò molto questo luogo. Lui che non volle avere nulla di suo in questo mondo, raccomandò ai frati di non abbandonare mai questo piccolo luogo.
In questa chiesa san Francesco sente proclamare, all’inizio del suo cammino spirituale, dal sacerdote il vangelo dell’invio dei discepoli a due a due, e volle fare altrettanto. Alla Porziuncola san Francesco, riunisce ogni anno tutti i suoi frati per il capitolo chiamato “delle stuoie” nel giorno di Pentecoste. Qui san Francesco accoglie anche una giovane di Assisi, Chiara, avvinta dal desiderio di seguire Cristo; Chiara lascia la sua nobile famiglia per unirsi a questo gruppo di penitenti di Assisi, dando origine a sua volta ad un grande ordine religioso: le Sorelle Povere, che noi chiamiamo comunemente “clarisse”. In questa piccola Chiesa Francesco imparara il suo profondo amore per la Vergine Maria e per gli Angeli. Qui, infine, Francesco conclude la sua missione terrena, circondato dall’affetto e dal pianto dei suoi frati, la sera del 3 ottobre del 1226.
San Francesco si era accorto che in questa piccola chiesa il Signore, per intercessione della Vergine Maria, dispensava con maggiore abbondanza le grazie e doni speciali; per questo volle che in questo luogo santo fosse possibile sperimentare più intensamente il perdono e la misericordia di Dio.
In una notte di luglio del 1216, esattamente 801 anni fa, il Santo di Assisi ebbe in sogno un dialogo con nostro Signore, il quale accolse il suo desiderio di offrire il perdono a tutti coloro che avrebbero fatto visita alla Porziuncola; ma Gesù stesso disse a Francesco di chiedere conferma al papa Onorio III. Destatosi dal sonno l’Assisiate chiese al £Signor Papa” questo dono; il quale concesse l’indulgenza. La conferma di papa Onorio arrivò proprio il 2 agosto di quello stesso anno.
Si trattava, in effetti, di una indulgenza molto particolare ed anche rivoluzionaria; Francesco volle ed ottenne una indulgenza del tutto gratuita; era pertanto una indulgenza soprattutto per i poveri, che non potevano permettersi penitenze costose, come poteva capitare a quel tempo. Era semplicemente un’indulgenza offerta a tutti, in primis ai poveri.
Questo privilegio per la Porziuncola fu poi confermato ed esteso nel tempo, fino al più recente intervento pontificio, quello di Paolo VI, nel 1966, nell’occasione dei 750 anni dalla prima istituzione del perdono di Assisi.
Il 2 agosto dello scorso anno è iniziato l’anno giubilare del Perdono di Assisi per ricordare l’VIII centenario della sua istituzione. Questo anno particolare, iniziato ancora nel pieno dell’anno della misericordia, è stato celebrato con particolare fervore proprio ad Assisi, alla Porziuncola. A concludere le celebrazioni di questo anno giubilare sarà il Cardinale Parolin, Segretario di Stato.
Anche papa Francesco ha voluto rendere onore al Perdono di Assisi in questo anno giubilare recandosi ad Assisi e visitando la Porziuncola il 4 agosto 2016. Queste le parole con cui ha iniziato il suo discorso: «Mi piace ricordare oggi, cari fratelli e sorelle, prima di tutto, le parole che, secondo un’antica tradizione, san Francesco pronunciò proprio qui, davanti a tutto il popolo e ai vescovi: “Voglio mandarvi tutti in paradiso!”. Cosa poteva chiedere di più bello il Poverello di Assisi, se non il dono della salvezza, della vita eterna con Dio e della gioia senza fine, che Gesù ci ha acquistato con la sua morte e risurrezione?».
Ecco cosa celebriamo in questo giorno: la misericordia di Dio e il desiderio di felicità che san Francesco di Assisi ha avuto per ogni fratello e ogni sorella. Il segreto della felicità, infatti, sta nel sapersi amati, fino al perdono di tutti i peccati.

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