Le Comunità sono invitate a facilitare la raccolta firme dei titolari di modello CU. Nei prossimi anni la Chiesa cattolica riceverà un terzo in meno di quanto avuto sinora
di Massimo
Pavanello
Incaricato diocesano Sovvenire
Quella riservata alla Chiesa cattolica «Non è mai solo una firma. È di più, molto di più», come recita il claim della nuova campagna di comunicazione 8×1000, in onda dall’8 maggio su Tv, radio e social. Che troverà evidenza anche durante la Giornata Nazionale dell’8xmille alla Chiesa cattolica, che si celebra domenica 15 maggio (vedi qui la locandina).
I video non inventano una realtà. La raccontano. Narrano come la Chiesa cattolica, grazie alle firme dei contribuenti, riesca ad offrire aiuto, conforto e sostegno ai più fragili. Con il supporto di centinaia di volontari, sacerdoti, religiosi e religiose. Oltre a valorizzare il patrimonio artistico, continuando a tramandare arte e fede alle generazioni future (vedi qui il pieghevole illustrativo).
«Chi firma è protagonista di un cambiamento – afferma il responsabile nazionale del Sovvenire, Massimo Monzio Compagnoni – offre sostegno a chi è in difficoltà ed è autore di una scelta solidale, frutto di una decisione consapevole, da rinnovare ogni anno».
Un impegno – quello di motivare e coinvolgere – che in questi mesi estivi tocca, a livello nazionale, qualche migliaio di comunità, in maniera sperimentale, attraverso unafirmaxunire. Si tratta di un progetto per la raccolta in parrocchia delle opzioni a favore dell’8xmille. In particolare, rivolto ai possessori del Modello CU. I quali possono avvalersi di una scheda sostitutiva presente in ogni chiesa.
Sono 10 milioni, infatti, i contribuenti non obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi. Tra loro, meno dell’1% firma per una qualche destinazione.
La diocesi di Milano partecipa al progetto con una trentina di parrocchie.
Il calo delle entrate
Ricordare il senso della firma è quanto mai necessario. Per diversi motivi, infatti, la Chiesa cattolica, dal 2024, riceverà un terzo in meno di quanto avuto sino a oggi da questo cespite.
Sarà quindi certamente difficile – se non si invertirà il trend – continuare a garantire quella solidarietà sperimentata negli ultimi decenni. Anche e soprattutto in tempo di pandemia.
Lo ha scritto, recentemente, pure monsignor Mario Delpini. Il quale, in un passaggio della lettera «La cura dei beni della Chiesa», comunicando il previsto drastico ridimensionamento dell’8xmille, annota: «Intendo privilegiare la destinazione di queste somme alla carità, per le spese degli organismi centrali e per i contributi alle parrocchie che hanno difficoltà economiche».
I dati diocesani
Lo scorso anno, solo per citare i numeri della diocesi ambrosiana, sono stati distribuiti, come voce ordinaria, 7.091.945,10 euro per gli interventi caritativi e 7.449.608,33 per il culto e la pastorale (vedi qui le uscite per Zone pastorali).
Oltre a 2,85 milioni destinati – come ristoro Covid straordinario – a 290 parrocchie, con una media di € 9.828 a parrocchia. Questa uscita eccezionale, fa seguito a quella del 2020. Anche allora la diocesi di Milano, tramite l’8xmille, distribuì, a soggetti diversi, 9.129.800,94 euro in aggiunta al consueto stanziamento ordinario annuale. Questi aiuti, in verità, non sempre hanno goduto di una sufficiente informazione locale. Indebolendo così il link diretto tra opere realizzate e firma. Anche questo registro sarà toccato dal progetto sperimentale sopra citato. Tuttavia, ciascuna comunità può da subito già percorrere questo sentiero. Su www.8xmille.it sono disponibili i filmati di approfondimento delle singole opere riguardanti la campagna mediatica appena aperta. Sempre lì, vi è pure una sezione dedicata al rendiconto della ripartizione 8xmille a livello nazionale e diocesano.
La Mappa 8xmille geolocalizza e documenta con trasparenza quasi 20mila interventi già realizzati. Sono oltre 8.000 i progetti che, ogni anno, si concretizzano in Italia e nei Paesi più poveri del mondo.
Dettagli e aggiornamenti su www.chiesadimilano.it/sostegnochiesa