La disponibilità di locali e strutture nel rispetto delle norme anti-Covid tra i temi affrontati nella sessione estiva della Cel (5-10 luglio)
di monsignor Giuseppe
SCOTTI
Segretario Cel
I Vescovi lombardi hanno vissuto una intensa settimana di esercizi spirituali dal 5 al 10 luglio a Gazzada. Il predicatore, padre Patrizio Garascia, li ha condotti con vera sapienza evangelica a stare nel Cenacolo con Maria, la Madre di Gesù. Dal lungo sostare nel “Cenacolo” che si è spiritualmente ricreato nello spazio di Villa Cagnola è nato uno sguardo sulla Chiesa contemplata con gli occhi di chi coglie quanto il “ministero mariano” sa dire oggi, soprattutto oggi.
Uno sguardo che ha “trafitto il cuore” e ha portato i Vescovi a rileggere questa stagione ecclesiale e, soprattutto, questi mesi segnati dalla pandemia. Mesi che hanno sconvolto le comunità lombarde (e non solo) provocando lutti, dolori, sofferenze. Eppure lo sguardo mariano, li ha condotti a dire nuovamente a sé stessi e a confessare ai fedeli delle loro Chiese: «Ho visto il Signore».
Esercizi spirituali conclusi, dunque, con il rinnovato entusiasmo e la gioia di chi sa che non ha altra ricchezza se non il Vangelo e la volontà ferma di farsi servitori e ministri della Parola che salva e rinnova.
Anche la successiva, immediata sessione estiva della Cel, è stata segnata dalla grazia prorompente della forza dello Spirito, frutto degli esercizi. I problemi delle comunità locali da prendere in considerazione erano tanti, ma su tutti ha prevalso la disponibilità a lasciarsi guidare dallo Spirito che li ha condotti al Cenacolo, in questa occasione rinnovatosi alle porte di Varese.
Si è così affrontato con pacatezza il tema del rinnovamento delle Commissioni episcopali della Cei del prossimo novembre e dei due nuovi vicepresidenti. Si è potuto osservare con uno sguardo di fede e dire parole che rinfrancano il cammino, anche il travaglio, l’invecchiamento e la diminuzione di presenze della vita consacrata in Lombardia. A questo proposito si è giunti a ipotizzare una “Carta di comunione” e un “Protocollo d’intesa” per guidare il ripensamento delle presenze e delle opere legate agli Istituti di vita consacrata, favorendo il dialogo, il confronto e la collaborazione fra carismi diversi e con il Vescovo, facendo in modo che non manchi mai nella Chiesa locale la testimonianza di una vita casta, povera, obbediente.
Non si è avuto timore ad affrontare il tema della ripresa del nuovo anno scolastico, con i problemi che si affacciano all’orizzonte. Fra questi le attenzioni che si devono avere alle norme anti-Covid e che, con l’insegnamento a piccoli gruppi, potrebbero penalizzare l’ora di religione. E poi, quello della tutela degli insegnanti stessi nel dialogo con il Governo. Un dialogo rispettoso, leale, ma franco. Capace di evitare che si creino disparità di trattamento fra i cittadini in questo tempo delicato.
Sull’attenzione da avere nei confronti della ripresa dell’anno scolastico è emerso chiaro l’invito dei Vescovi alle comunità parrocchiali, ai parroci che hanno disponibilità di strutture, a essere generosi con la scuola in vista delle prossima ripresa della didattica in persona.
Ancora, una prima sintesi di quanto è stato fatto dal gruppo della Pastorale del lavoro con il progetto “Riparti Lombardia”. Tempo di stretta collaborazione con le Istituzioni civili sul territorio dove è stato possibile offrire uno sguardo capace di restituire fiducia a una regione fortemente provata.
Anche le deleghe distribuite fra i Vescovi e le nomine degli incaricati regionali sono stati il frutto di questo ascolto nato, con Maria, nel Cenacolo. A monsignor Giuseppe Vegezzi è data la delega per l’Evangelizzazione e la cooperazione tra i popoli; a monsignor Luca Raimondi quella sul Laicato e a monsignor Franco Agnesi quella sull’Osservatorio Giuridico Legislativo Regionale, mentre don Alberto Vitali è nominato Incaricato per la pastorale dei Migranti e don Matteo Narciso Consigliere regionale dell’Associazione Rinnovamento nello Spirito.