Domenica 19 febbraio, alle 16, nella chiesa di San Gottardo al Corso, settimo appuntamento dell'iniziativa che presenta in forma artistica il Messaggio del Papa per la Giornata mondiale
Domenica 19 febbraio, alle 16, a Milano, nella chiesa di San Gottardo al Corso (corso San Gottardo 6), settimo appuntamento dell’edizione 2023 dei Dialoghi di Pace dedicati al Messaggio di papa Francesco per la 56ma Giornata Mondiale della Pace sul tema «Nessuno si salva da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace» (vedi qui la locandina).
Che cosa sono
I Dialoghi mirano a rendere ancora più attraente il Messaggio presentandolo in forma artistica. Con questa finalità sono stati ideati diversi anni fa nella chiesa della Regina Pacis a Cusano Milanino. Nel tempo si sono sviluppati con decine di date in Lombardia e altre regioni d’Italia. Dal 2021 sono proposti dalla Diocesi in un programma che vede un appuntamento di riferimento in ogni Zona pastorale, organizzato in collaborazione con numerose associazioni e istituzioni religiose e della società civile.
La formula adottata prevede la suddivisione del Messaggio in brevi e veloci battute che tre lettori interpretano, facendole proprie e incalzandosi l’un l’altro nella lettura, come se fossero impegnati in un’animata discussione. A dare respiro e incisività contribuiscono poi alcuni interludi musicali, a partire dal benvenuto col quale si accoglie il pubblico per creare subito un’atmosfera di raccoglimento.
Come il Messaggio che diffondono, i Dialoghi di Pace sono rivolti a tutti e perciò espressamente pensati come un tempo che i cattolici possono vivere anche in preghiera, mentre la spiritualità di chi ha altri riferimenti religiosi, o non ne ha alcuno, suggerisce sempre a ciascuno il modo migliore di prendervi parte; anche piacevolmente, come dichiara chi vi assiste. Così facendo ci si prefigge di dar valore alle parole del Papa nella loro interezza, puntando a raggiungere credenti e non credenti con i contenuti del suo Messaggio universale. Anche per questo l’iniziativa non è “chiusa” ed “esclusiva”, ma vuole incoraggiare altre comunità pastorali e associazioni ad “appropriarsi” dei Dialoghi di Pace affinché, come già avviene, cresca sempre più il numero di chi decide di “copiarli” autonomamente.
«Noi vogliamo bene al Papa. E questo si esprime ascoltando la sua voce e leggendo i suoi testi. Noi non dipendiamo dai titoli dei giornali», aveva dichiarato l’Arcivescovo nel 2018. Affermazione con cui i promotori dei Dialoghi si ritrovano in totale sintonia, per una speciale ragione che è significativo ricordare a poche settimane dalla scomparsa di Benedetto XVI. Nati dal desiderio di esprimere affetto, solidarietà e attivo sostegno al Papa e al suo servizio alla Chiesa e al mondo, i Dialoghi sono stati anche una risposta alle critiche al discorso pronunciato da Benedetto XVI a Ratisbona, diffuso in maniera distorta da chi l’aveva attaccato senza averlo letto.
La presenza dell’Arcivescovo all’edizione di apertura dei Dialoghi di Pace 2023, il suo evidente apprezzamento per la qualità anche artistica dell’iniziativa e per la sua diffusione capillare in tutta la diocesi, e il suo incoraggiamento a continuare nell’impresa hanno suggellato questi propositi.
Il programma di Milano
Il pomeriggio del 19 febbraio è a cura di Giovanni Guzzi, Angelo Mantovani e Riccardo Tammaro. Letture di Elena Galbiati, Licia Guastelluccia e Andrea Bianchi. Interludi musicali Elisa Verona e Augusto Tenuta (violini).
Nello spirito voluto da Paolo VI istituendo nel 1967 la Giornata Mondiale della Pace («la proposta di dedicare alla Pace il primo giorno dell’anno nuovo non intende qualificarsi come esclusivamente nostra, religiosa cioè cattolica»), ad aprire questa edizione dei Dialoghi con un messaggio di pace nella sua lingua (poi ripetuto in italiano) sarà Costanza, nata in Etiopia: una terra dall’antichissima tradizione cristiana e nella quale l’occupazione coloniale italiana ha commesso massacri indicibili (tra gli altri quello di Debre Libanòs, in cui vennero uccisi migliaia di inermi fedeli e religiosi della chiesa copta). Anche oggi la guerra continua a portare morte in Etiopia. Costanza ha fondato l’associazione Friends of Christian Care, che si prende cura di bambini orfani e anziani in condizioni disagiate. Gli interessati a conoscere la sua attività potranno incontrarla al termine.
Come gli altri appuntamenti, anche quello di Milano è dedicato alla memoria di Yuriy Kerpatenko, direttore d’orchestra ucraino ucciso a Kerson, nel corso della guerra che sta devastando il suo Paese.
L’appuntamento sarà poi online sulla pagina Facebook «Il clavicembalo verde».
Per aggiornamenti sulle date in programma e ulteriori informazioni: www.chiesadimilano.it/dialoghidipace; sanpioxc@gmail.com