Preceduta da un incontro formativo con don Stefano Guidi il 7 dicembre, l’8 dicembre avrà luogo la benedizioni di quattro nuovi laici impegnati all’interno dell’oratorio lecchese. Una figura presente e attiva nella comunità da oltre un secolo
di Barbara
GARAVAGLIA
Si rinnoverà mercoledì 8 dicembre la cerimonia di benedizione dei nuovi cooperatori dell’oratorio San Luigi di Lecco. Si tratta di un momento importante per la comunità, che pone al centro la figura del cooperatore, cioè di un adulto, laico, che si impegna concretamente e opera all’interno dell’oratorio. Al San Luigi di Lecco i cooperatori sono presenti almeno dal 1875, anche se fu don Luigi Verri, giunto nella parrocchia di San Nicolò nel 1907, a “istituzionalizzare” questa figura e a dare una forma alla benedizione dei nuovi cooperatori, che sarà adottata anche quest’anno, salve le limitazioni rese necessarie dalla pandemia.
Da quando è stato redatto l’Albo, cioè dal 1909, sono stati benedetti 429 cooperatori, dei quali 194 ancora viventi: il più anziano è Domenico Colombo, cooperatore dal 1945, seguito da Angelo Spreafico, benedetto nel 1950. Dal 1994 sono presenti anche le cooperatrici.
La festa dei cooperatori, quest’anno, si aprirà martedì 7 dicembre alle 20.30 con una preghiera a cui seguirà un incontro formativo con don Stefano Guidi, direttore della Fom. Mercoledì 8 dicembre alle 15.30 avrà luogo la benedizione dei nuovi cooperatori, quattro ventenni impegnati in servizi educativi in oratorio. Come consuetudine, la cerimonia avverrà nella cappellina dell’oratorio San Luigi e i nuovi cooperatori riceveranno una medaglietta, raffigurante la Madonna Immacolata, la cui statua è conservata proprio nella cappella. La comunità quest’anno festeggerà e ringrazierà anche alcuni cooperatori che ricordano significativi anniversari di benedizione.
La festa dei cooperatori – inserita nella vita della comunità di san Nicolò che, proprio l’8 dicembre, nella messa delle 11.30 accoglierà i nuovi chierichetti e i nuovi cantori – rappresenta l’occasione per ribadire l’importanza del servizio ai più piccoli della parrocchia.