Don Guidi: «Ritorniamo alla normalità, nel rispetto della sicurezza e consapevoli della crisi che stanno vivendo gli adolescenti». L'Avvocatura diocesana ha disposto le regole a cui attenersi
Con la fine della scuola nella prima settimana di giugno riaprono gli oratori estivi della Diocesi di Milano. Rispetto allo scorso anno, quando a causa delle limitazioni anti-Covid alcune parrocchie non avevano potuto garantire il servizio o erano state costrette a riorganizzare le attività, quest’anno le norme, pur ispirate alla massima cautela, permettono una maggiore libertà.
Questa mattina l’Ufficio Avvocatura della Diocesi ha reso note le regole alla quali occorrerà attenersi per garantire la sicurezza sanitaria.
«Quest’anno il titolo che abbiamo dato al programma delle attività è “Hurrà”, un grido di gioia, di entusiasmo e di voglia di vivere, che segna anche un ritorno alla normalità, seppure con tutte le cautele necessarie per far fronte alla situazione sanitaria che resta ancora difficile – sottolinea don Stefano Guidi, direttore della FOM, la fondazione che raggruppa i circa mille oratori della Diocesi -. L’oratorio è sempre lo stesso, la sua proposta non cambia. Ma sta cambiando l’atteggiamento della comunità cristiana. Che è consapevole della situazione di grave crisi che gli adolescenti stanno attraversando. Per cui c’è ancora più bisogno di ascolto, di accoglienza incondizionata. Gli oratori sanno che deve essere ricostruito un sistema educativo serio». Ecco le principali norme.
Sempre la mascherina e le distanze
Viene ribadita la necessità dell’uso della mascherina e del distanziamento sociale che dovrà essere di «almeno un metro» per le attività statiche e di «almeno due» per quelle dinamiche, come ad esempio corsa e attività fisica oppure i balli.
Piccoli gruppi
Tutte le attività saranno organizzate in piccoli gruppi, che è bene siano composti da massimo 15 minori iscritti. Rispetto allo scorso anno non vi è più l’obbligo di dividere i ragazzi per fascia di età. La composizione dei gruppi di bambini e ragazzi deve essere il più possibile stabile nel tempo e dovranno essere evitate attività di intersezione tra gruppi diversi, mantenendo inoltre lo stesso personale, inclusi gli animatori, a contatto con lo stesso gruppo di minori.
Sì ai giochi di squadra, no ai tornei
Sarà possibile praticare anche sport e giochi di contatto o di squadra (ad esempio, calcio o pallavolo) ma sempre all’interno dello stesso gruppo. Non sarà possibile, quindi, organizzare tornei o competizioni tra due gruppi diversi né formare squadre con ragazzi di gruppi diversi.
Nei luoghi chiusi solo per poco tempo
Sono consigliate le attività all’aperto ma quando non è possibile ed è necessario svolgerle in ambienti chiusi è raccomandato di ridurre i contatti prolungati e rispettare la capienza massima.
Igienizzazione delle mani e controlli della temperatura
È necessario prevedere percorsi di entrata e uscita differenziati. Per entrare in oratorio sarà necessario igienizzarsi le mani. Il rilevamento della temperatura è obbligatorio.
Un referente Covid e gli operatori adulti
Viene istituita la figura del Referente Covid. Questa figura potrà coincidere con il sacerdote o l’adulto responsabile dell’oratorio e avrà il compito di sovraintendere il rispetto dei protocolli e di mantenere i contatti con ATS. È raccomandata la presenza di almeno un operatore adulto ogni due gruppi.
Il tracciamento
Verrà tenuto un registro di presenza di chiunque sia presente alle attività, per favorire le attività di tracciamento di un eventuale contagio da parte delle autorità competenti. Viene consigliato predisporre spazi dedicati a ospitare i minori e gli operatori, educatori e animatori, anche volontari, che manifestino sintomatologia sospetta.