L’incontro con l’Arcivescovo (su tv e web dalle 20.30) apre il percorso annuale ispirato al Libro del Siracide, presentato da don Paolo Alliata: «Quando si ascolta la Parola possono sorgere relazioni significative»

di Annamaria BRACCINI

gruppo ascolto parola

Al riavvio dell’anno pastorale ripartono anche i Gruppi d’Ascolto. Ad approfondire il tema-guida degli incontri 2020-2021 è don Paolo Alliata, responsabile della Sezione Apostolato biblico del Servizio per la Catechesi: «Quest’anno l’Arcivescovo ci invita a varcare la soglia del libro del Siracide e noi seguiamo questa indicazione».

Il sussidio che accompagna l’itinerario si intitola «La sapienza di Dio ispira la felicità». Come si articolerà questo percorso?
Sarà in 8 tappe, attraversando la ricchezza di quel giardino che è il libro del Siracide. Vogliamo cogliere qualche fiore e qualche frutto nella grande massa di sapienza tradizionale che l’antico autore di questo Libro ha messo a disposizione dei suoi discepoli e dei suoi discendenti. Potremmo dire che vogliamo entrare nel gruppo di quanti raccolgono tali frutti di sapienza. Nello specifico, il percorso è basato su sette schede più una. Le prime sono attinenti a vari contesti dell’esperienza umana, attingendo alle indicazioni del Siracide: ci sono, quindi, i temi del lavoro, dell’educazione, della preghiera e così via. L’ottava scheda non attinge direttamente dalla Scrittura, ma, all’interno dell’orizzonte sapienziale descritto, presenta una pagina di grande letteratura non religiosa, un racconto di Guy de Maupassant, Plenilunio, dove ritrovare alcuni temi che avremo percorso durante l’anno.

Perché questa scelta?
Nasce sulla scorta dell’idea che la Parola di Dio si esprime nelle attività umane e, quindi, per esempio, nell’opera di un grande scrittore. La Parola di Dio è più della Sacra Scrittura: la troviamo in maniera singolare in essa, ma freme e respira anche al di fuori.

Sarà l’Arcivescovo ad aprire, in collegamento tv, radio e web il primo incontro…
Visto il tempo che stiamo vivendo, abbiamo deciso che ognuno stabilisca cosa è meglio fare e si senta di fare. Si potrà seguire l’incontro con l’Arcivescovo singolarmente o radunati in gruppo. Ciò è lasciato al discernimento dei vari Gruppi d’Ascolto sul territorio.

L’ascolto è uno dei punti-cardine della Proposta pastorale, così come l’amicizia che costruisce il bene e la fraternità. Come coniugare al meglio questi due atteggiamenti che gli appartenenti ai Gruppi vivono proprio nel momento della loro partecipazione? 
Il Gruppo d’Ascolto si fonda sull’idea che la relazione nasca dall’ascolto della stessa Parola, che risuona nella Sacra Scrittura e attorno a cui ci si raduna, e nella parola della persona che si siede accanto a me e con cui condivido le scintille che scaturiscono dal fuoco della Scrittura stessa. L’intuizione, ormai trentennale, da cui sono sorti i Gruppi d’Ascolto continua anche oggi nella consapevolezza maturata, diciamo, “sul campo”. Quando si ascolta la Parola, possono sorgere relazioni significative; non è sempre così, ma è una possibilità che ci è offerta e un regalo che vogliamo ricevere.

Anche perché si può non essere stolti, come recita il sottotitolo della Proposta pastorale…
È meglio non essere stolti, è tanto più bello. C’è un passaggio del Siracide che dice: «Figlio, per quanto possibile, prenditi cura di te stesso, non privarti di un giorno felice. Prenditi tempo per ascoltare la Parola che sorge dal fondo delle cose, per coltivare relazioni significative, anche di amicizia; non correre sempre». La vita è bella, drammatica e bella, quindi occorre viverla in profondità, non disperdendo il tesoro che ci è donato.

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