Rinviata dalla collocazione abituale della vigilia delle Palme, sarà presieduta alle 21 dall’Arcivescovo in Duomo, dove saranno presenti solo i catecumeni, i loro accompagnatori e una rappresentanza di giovani appositamente invitati. Gli altri potranno seguire la diretta tv e web e poi interagire mediaticamente tra loro e con i loro educatori
di don Marco
FUSI
Responsabile del Servizio per i Giovani e l’Università
Abbiamo già segnalato come in queste settimane non sia mancata la presenza di sacerdoti, religiosi/e, educatori che hanno accompagnato il lockdown dei giovani. Con grande vivacità la Chiesa ha mostrato il suo volto più bello, la sua prossimità alle persone e il suo senso di comunità che resiste anche nella emergenza.
Ci sono però appuntamenti ai quali abbiamo dovuto rinunciare. Uno di questi è stata la Traditio Symboli, la veglia di preghiera nella quale il Credo, il simbolo della nostra fede, viene consegnato ai catecumeni e ai giovani, radunati insieme nella nostra cattedrale.
A causa della pandemia dovuta al Coronavirus, inevitabilmente la celebrazione è stata rinviata dalla vigilia della Domenica delle Palme a sabato 23 maggio, alle 21, nel Duomo di Milano. Eccoci ora approdati a questo appuntamento, attraverso il quale anzitutto il nostro Arcivescovo desidera proseguire il suo dialogo con i giovani e convocarli, almeno virtualmente, per pregare insieme.
Solamente i catecumeni e i loro accompagnatori saranno infatti fisicamente presenti in Duomo, insieme a una esigua rappresentanza di giovani, che riceveranno un apposito invito. Tutti gli altri giovani saranno invece invitati a una partecipazione “mediatica”, in diretta su Chiesa Tv (canale 195 del digitale terrestre), in streaming sul portale diocesano www.chiesadimilano.it e sul canale YouTube chiesadimilano; in differita su Radio Mater alle 22.30. Da casa dapprima si porranno in ascolto della Parola e delle riflessioni del nostro Arcivescovo; poi, al termine della Veglia, saranno coinvolti in un breve esercizio di condivisione della fede sotto la guida dei propri sacerdoti ed educatori, che dialogheranno con loro attraverso una videochiamata di gruppo.
La Traditio Symboli è sempre stata e sarà anche questa volta occasione per una forte esperienza di Chiesa: la presenza dei giovani radunati in Cristo attorno all’Arcivescovo, successore degli apostoli, esprimerà il desiderio di camminare insieme come credenti in Gesù vivo. Comunione e unità, doni dello Spirito del Risorto, saranno visibili anche grazie al fatto che alcuni giovani, partecipi di differenti esperienze ecclesiali, avranno preparato insieme questa Veglia.
Il centro della celebrazione di sabato 23 maggio, che eccezionalmente si terrà in tempo pasquale, sarà l’annuncio di Cristo Crocefisso e Risorto. Contempleremo il mistero di Gesù che ha condiviso ogni frammento della nostra vita salendo sulla croce in obbedienza al Padre e ha vinto la morte in una esplosione di luce che è la Risurrezione, celebrata nella meravigliosa liturgia della Veglia pasquale. Ascolteremo le parole di san Paolo ai Filippesi, che il nostro Arcivescovo ha scelto per la lettera pastorale di quest’anno: «Siate sempre lieti nel Signore!» (Fil 4,4).
Il paradosso della Pasqua, vale a dire la presenza del Risorto, come san Tommaso ha potuto sperimentare in modo speciale, ci regala un cuore lieto anche nella bufera di questi mesi di virus. La Pasqua non ci insegna a dribblare la sofferenza, ma ad attraversarla con l’animo e la fiducia del Signore che vive ogni cosa in una scelta d’amore per il Padre e per i fratelli. I catecumeni ci aiuteranno a riconoscere la grazia dell’incontro con Cristo: abbiamo la fortuna di avere conosciuto Gesù e di lasciarci sempre provocare dalla Parola e dalla realtà che viviamo.