L’invito di don Marco Fusi all’inizio del nuovo anno pastorale: «Parola, pane, poveri delineano un metodo per un’esperienza cristiana giovanile»

di Marco Fusi
Responsabile del Servizio per i giovani e l’università

Marco Fusi
Don Marco Fusi

Siamo Chiesa, chiamati insieme a camminare come fratelli per testimoniare l’amore di Dio che si è rivelato in Cristo. Parola, pane, poveri delineano un metodo per un’esperienza cristiana giovanile.

Questa modalità è già stata precedentemente sperimentata da gruppi giovanili e di Azione cattolica. Si può riconoscere quale via per un approccio esperienziale (con tutti i sensi) al cristianesimo: ci proviene dalla storia millenaria della Chiesa, richiama i pilastri cardine di ogni comunità cristiana sin dagli Atti degli apostoli, prolunga in modo fedele e insieme creativo la storia più recente della pastorale giovanile diocesana (scuola della Parola, serata di Emmaus, catechesi). In un intreccio virtuoso tra Parola, pane, poveri avviene l’incontro sorprendente con Cristo nella Chiesa, in un tessuto di fraternità.

L’annuncio si concentra sull’essenziale che è Gesù Cristo crocifisso risorto. Si può fare! I giovani possono essere accompagnati alla conoscenza vitale di Gesù, oggi, attraverso la Parola e in particolare quest’anno proponiamo la lettura continuativa del Vangelo secondo Giovanni; attraverso il pane che ci chiama alla celebrazione e alla adorazione dell’Eucarestia; attraverso i poveri che siamo chiamati ad amare e dai quali lasciarci convertire. Affidiamo alla creatività di sacerdoti, religiose, educatori presenti in ogni realtà ecclesiale come coniugare in una proposta armonica e fresca questi elementi essenziali della vita cristiana. L’appello dello Spirito nel presente, con la situazione pandemica che ci ha feriti, ci richiede ulteriormente una concentrazione su ciò che è essenziale. Cristo vive! Tale annuncio ci sorprende e chiede, poi, di essere consolidato nella catechesi e nella fraternità.

La conoscenza di Cristo ha bisogno di essere alimentata costantemente e ci educa a una visione del mondo, a un’interpretazione della realtà che assuma il suo stesso sguardo e i suoi stessi sentimenti. In sintesi, l’ascolto di ciascun giovane e l’anelito alla fraternità ci sospingono in un anno pastorale nel quale non mancherà la grazia, cioè l’iniziativa sorprendente e provvidenziale del Padre. Per approfondire questi argomenti, nei mesi a venire i gruppi giovanili che lo vorranno potranno utilizzare l’apposito sussidio. In questa prospettiva in esso sono inoltre presenti alcuni brevi approfondimenti tematici sulla Chiesa in chiave missionaria, sull’economia in relazione al mondo sociale e politico, sull’affettività nella prospettiva della vocazione. Saranno un’occasione speciale perché i giovani crescano maturando nella fede e coltivando anche particolari sensibilità ecclesiali e sociali. La testimonianza cristiana si rafforza nella frequentazione di Gesù e anche tramite lo studio e l’approfondimento di alcuni argomenti culturalmente delicati.

 

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