Tra visioni e sogni, sabato 10 dicembre il cammino avviato con l’incontro del 6 novembre 2021 nel Duomo di Milano prosegue e dalla fase regionale passa a quella diocesana

di Letizia GUALDONI

delpini seveso giovani lavoro (B)

Siamo tutti in cammino. E lo siamo insieme. «Giovani e Vescovi» continua, nello stile di un percorso sinodale che porti frutto, così come era iniziato con l’evento del 6 novembre 2021, quando il Duomo di Milano, cuore della Chiesa lombarda, aveva accolto attorno a quattordici tavoli, lungo le sue navate, il confronto tra 200 giovani e i Vescovi della nostra regione. «Questa esperienza di incontro ha acceso l’immaginazione di tutti – spiega don Stefano Guidi, coordinatore di Odielle (Oratori diocesi lombarde) -. I giovani hanno trovato un luogo capace di accendere visioni diverse e nuove; i vescovi hanno consegnato sogni di vita buona».

Un’idea di futuro

«I vostri giovani avranno visioni, i vostri anziani faranno sogni»: è affascinante pensare con la capacità immaginifica di questo versetto tratto dagli Atti (At 2,17) la prossima tappa di «Giovani e Vescovi», con il titolo affidato al nuovo incontro del 10 dicembre a Sotto il Monte, al quale sono invitati i giovani precedentemente coinvolti nell’evento di Milano, con i collaboratori degli uffici pastorali (vedi qui la locandina). Un tempo carico di speranza, a sottendere un’idea di futuro, per indicare un punto di arrivo importante nel cammino della Pastorale giovanile lombarda e l’avvio della fase diocesana del progetto. Proprio lì, in un piccolo paese bergamasco dove era iniziata la storia di San Giovanni XXIII, il Papa che esattamente sessant’anni fa indisse il Concilio Vaticano II, rinnovando il volto della Chiesa. «La sfida da raccogliere – commenta don Guidi – è quella della qualità evangelica della vita nel mondo attuale. Solo una Chiesa credibile può desiderare di entrare in dialogo con i giovani, e con tutti».

Milano Cortina 2026 oratori

Don Stefano Guidi

Un dialogo qualificante

Il percorso di «Giovani e Vescovi» non si è mai interrotto: è proseguito, in questi mesi, grazie alle riflessioni di giovani e Vescovi della nostra regione, che hanno lavorato, nelle diverse commissioni, per raccogliere tutto il materiale emerso dal dialogo del 6 novembre 2021. «Questa esperienza di vero dialogo ci conferma nella necessità di assumere lo stile della conversazione e della disponibilità come tratto qualificante della vita della Chiesa oggi – aggiunge don Guidi -. Le diocesi di Lombardia vogliono essere parte attiva del cammino della Chiesa universale in questa società. Ci pensiamo come un popolo di speranza e di gioia che cammina nella storia». Quali passi e frutti possiamo già intravedere? «L’esperienza di “Giovani e Vescovi” vuole aiutarci a maturare uno stile diverso, quello indicato dalla Christus Vivit: una Chiesa che si mette in ascolto dei giovani e del loro vissuto. Ora che il percorso regionale termina consegnandoci preziose consapevolezze, si apre un tempo in cui ogni diocesi è provocata ad assumere questo stile e questa qualità della relazione con i giovani».

Don Marco Fusi (al centro) con alcuni giovani

Come un tandem

Per don Marco Fusi, responsabile della Pastorale giovanile di Milano, il nuovo passo del cammino condiviso tra giovani e Vescovi che si compie il 10 dicembre a Sotto il Monte può essere rappresentato con l’immagine di un “tandem”: «Si procede insieme senza perdere la propria originalità, sintonizzando la pedalata e la direzione, favorendo il compito dei vescovi, guide e custodi della Tradizione viva della Chiesa, e prestando fiducia alle intuizioni e agli slanci in avanti dei giovani. Dai confini lombardi il tandem passa ora a quelli diocesani, senza arrestarne il ritmo, bensì con l’intento di una maggiore concretezza e vicinanza a parrocchie e gruppi ecclesiali, dunque ai giovani stessi. Nei prossimi mesi si tratta di far arrivare fino alle periferie della diocesi “il tandem del dialogo” perché possano generarsi modalità virtuose di vivere la fede lungo le cinque vie intraprese (vocazione e lavoro, riti, affetti, intercultura, ecologia). A disposizione vi saranno schede per il confronto e per una immaginazione condivisa delle nostre comunità. Più avanti (con orizzonti lunghi fino al prossimo anno pastorale) le indicazioni più dettagliate per attivare il processo a livello locale». Per assumere insieme, nelle nostre comunità, composte da giovani e adulti, le istanze e il metodo dialogico che ci vengono consegnati.

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