Punto di distribuzione alimentare al dettaglio gratuito, che punta a sostenere le famiglie vulnerabili con aiuto materiale e accompagnamento relazionale. Sabato, in via Sant'Antonio, il convegno «Non dimenticate l’ospitalità» con l'intervento dell'Arcivescovo
di Francesco CHIAVARINI
Domenica 6 novembre, Giornata Diocesana della Caritas, verrà inaugurato a Garbagnate Milanese, il terzo Emporio della solidarietà della Diocesi di Milano. Il minimarket solidale consentirà di fare la spesa gratuitamente a 30 famiglie vulnerabili, residenti nel Decanato di Bollate e segnalate dai Centri d’ascolto Caritas del territorio, con una particolare attenzione alle famiglie con figli minori. Saranno presenti: Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana; Pier Mauro Pioli, sindaco di Garbagnate; Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo; Luigi Boffi, presidente dell’azienda speciale Comuni Insieme; monsignor Gian Paolo Citterio, vicario episcopale Zona Episcopale IV; don Maurizio Pessina, decano di Bollate; don Claudio Galimberti, parroco della Comunità pastorale Santa Croce.
L’Emporio di Garbagnate Milanese è il frutto di un positivo lavoro tra realtà sociali, no profit e istituzioni civili e religiose. L’iniziativa nasce dal lavoro e dalla collaborazione dei Centri d’ascolto Caritas e delle parrocchie del Decanato di Bollate, di Caritas Ambrosiana, della Comunità Pastorale Santa Croce di Garbagnate, della cooperativa sociale “Intrecci”. Inoltre il servizio è inserito nel contesto del progetto #VAI, avviato – grazie al finanziamento di Fondazione Cariplo – dall’azienda speciale dei Comuni del Bollatese “Comuni Insieme”.
Ideati dalla Caritas della Diocesi di Roma, gli Empori della solidarietà sono un modello replicato da molte altre Diocesi italiane. Si tratta di punti di distribuzione alimentare al dettaglio completamente gratuiti, realizzati per sostenere famiglie vulnerabili attraverso l’aiuto materiale e l’accompagnamento relazionale. Poiché l’obiettivo è attivare un processo di accompagnamento ed empowerment che valorizzi le risorse e la capacità di scelta, l’accento è posto sulla responsabilità individuale. Per questa ragione, quindi, chi entra in un Emporio può scegliere liberamente i prodotti a disposizione, come se andasse al supermercato. La sola fondamentale differenza è che alla cassa non dovrà pagare con il denaro, ma con una tessera a punti, che diventa la moneta di scambio. La tessera può essere impiegata da parte di ogni nucleo familiare per un massimo di 4 settimane, al termine delle quali sarà necessario ricaricarla. Il credito di punti da assegnare alla famiglia viene calcolato sulla base della composizione del nucleo familiare (in termini di numerosità e fascia d’età).
«Negli anni della crisi le persone che chiedono beni materiali, soprattutto cibo, ai centri di ascolto della Caritas Ambrosiana sono aumentate di un terzo – osserva il direttore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti -. Ma più che una povertà alimentare, questo dato ribadisce le difficoltà economiche crescenti in cui versano i milanesi, e non più soltanto gli immigrati. Poiché alcuni costi sono difficilmente contraibili – come le bollette delle utenze energetiche, le rate di un debito o di un mutuo, l’affitto -, le famiglie si vedono costrette a risparmiare su altre voci come l’istruzione, la salute e anche il cibo, con conseguenze sul lungo periodo che possono essere drammatiche. Per questa ragione il contrasto alla povertà alimentare va fatto partendo da azioni di aiuto concreto, ma nell’ambito di politiche più generali che integrino vari strumenti nell’ottica di una effettiva promozione umana: occorrono interventi sul fronte del lavoro, del welfare, delle relazioni familiari e comunitarie di cui tutto il sistema Paese (istituzioni, forze produttive, sindacati) deve sentirsi responsabile».
Consapevole che l’aiuto alimentare non possa essere disgiunto da un’azione complessiva di orientamento e accompagnamento Caritas Ambrosiana ha affrontato la povertà alimentare, tuttavia, anche con misure di aiuto immediato. Per questa ragione ha aperto il primo Emporio della solidarietà in terra ambrosiana a Cesano Boscone a marzo del 2015, e poi un secondo nel luglio dello stesso anno a Varese. Inoltre, nel giugno 2015, nel vecchio teatro abbandonato di Greco Caritas Ambrosiana ha inaugurato il Refettorio Ambrosiano, una mensa solidale che ogni sera dà da mangiare a 90 persone, recuperando le eccedenze alimentari. Infine la Caritas continua a utilizzare uno strumento tradizionale di aiuto: il pacco viveri. Ogni pacco contiene pasta, riso, olio, caffè, zucchero, biscotti, scatolame generico, per un valore complessivo di 30 euro. Un piccolo bonus che di fatto sostiene il reddito ogni mese di 63 mila famiglie.