Grazie alla centrale unica, risparmi fino al 25% sul gas e la luce: nel 2018-2019 il risparmio complessivo è stato di oltre 2 milioni di euro. Ferrari: «Migliorare l’efficienza permette di concentrarsi sui bisogni dei fedeli e affrontare meglio le conseguenze della crisi sanitaria»

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Bollette del gas e della luce più leggere per le parrocchie grazie alla centrale unica di acquisto della Diocesi. I parroci che hanno aderito al GAD (Gruppo Acquisto Diocesi Milano) pagheranno il prossimo anno il gas e la luce alla tariffa più bassa dal 2016, realizzando risparmi che variano dal 20 al 25%.

Il risultato è stato possibile grazie a una gara di appalto lanciata lo scorso aprile, in un momento particolarmente favorevole per gli acquirenti grazie al crollo del costo dell’energia. Tra le 11 società che avevano i requisiti per partecipare, due si sono aggiudicate l’appalto dei 5mila contatori che il Gruppo controlla, offrendo il prezzo migliore e permettendo alle parrocchie di bloccarlo per tutto il 2021.

«È la prova che l’unione fa la forza – spiega Daniele Ferrari, amministratore unico del GAD -. Se le parrocchie invece di contrattare singolarmente con i vari gestori, si mettono insieme e si fanno rappresentare da un solo soggetto, possono spuntare prezzi più vantaggiosi e dedicare le risorse liberate agli scopi pastorali».

Nata nel giugno del 2017 per volere della Diocesi di Milano, il GAD è cresciuto nel tempo. Attualmente si affidano al Gruppo oltre 600 parrocchie (più della metà di quelle presenti in Diocesi) e un centinaio di realtà tra scuole, enti e fondazioni di natura ecclesiale: numeri in costante crescita. Per loro conto, salvaguardandone l’autonomia decisionale, il GAD stipula contratti con società di servizio in diversi settori: gas e luce, telefonia, ristorazione e stampanti-multifunzioni. Recentemente è stato anche stipulato un accordo quadro per i servizi anti-incendio. Il risparmio complessivo per le realtà associate al GAD è stato nel periodo 2018-2019 di 2 milioni di euro.   

«I beni che la parrocchia possiede, la chiesa, l’oratorio, gli spazi per gli incontri dove si svolge la socialità, assorbono molte risorse – osserva Ferrari -.  Nei mesi del lockdown, con la sospensione delle Messe, molti parroci hanno dovuto fare i conti anche con una riduzione delle offerte che in taluni casi è stata drastica. Nello stesso tempo sono aumentate anche le richieste di aiuto da parte di famiglie che hanno perso il lavoro o subito forti riduzioni di reddito. Realizzare risparmi sull’amministrazione è diventato un tema cruciale per i parroci, perché permette loro di liberare risorse per dedicarsi meglio ai bisogni spirituali e materiali dei fedeli, quindi alla loro mission, si direbbe con un termine aziendale».

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