Redazione
Bioetica, educazione, lavoro, fisco, servizi alla persona e soggettività delle famiglie fondate sul matrimonio: da questi temi chiave i politici italiani non possono più prescindere.
di Luisa Santolini
Le ormai prossime elezioni politiche italiane rappresentano un appuntamento delicato, sia perché ancora una volta avvelenato da un clima tutt’altro che costruttivo e sereno, sia perché alcune questioni nel corso degli anni sono diventate stringenti e non sarà possibile rimandarle ulteriormente. Tra queste: la famiglia.
Nel corso delle ultime due legislature, il Forum delle associazioni familiari non ha mancato di far sentire la sua voce, con proposte concrete e non con velleitarie e astratte “proteste”, cercando un dialogo costruttivo e trasversale tra tutti gli attori in campo (Parlamento, Governo, forze sociali, società civile eccetera), senza inutili contrapposizioni ideologiche, cercando di far comprendere la bontà e la necessità di quanto veniva richiesto per il bene del Paese e per il futuro delle nuove generazioni.
E qualcosa si è mosso, se ormai sono tutti convinti che è sulla famiglia (unico vero ammortizzatore sociale) che bisogna agire se davvero si vogliono risolvere molti problemi che affliggono la società, dal disagio giovanile all’assistenza, alla tutela dei minori, dal tema della violenza a quello della natalità, dalla bioetica al lavoro. Qualcosa si è mosso, dicevamo, ma non possiamo abbassare la guardia. Occorre vigilare sui principi, sulle “regole del gioco” e sui provvedimenti concreti che stentano a prendere il largo. Per questo ancora una volta il Forum ha stilato un “Manifesto”, intitolato Famiglia, sei priorità, che viene offerto alla riflessione dei partiti e delle coalizioni che si presentano al giudizio degli elettori.
Èdel tutto evidente che alla famiglia urgono molti riconoscimenti e provvedimenti, ma noi, con spirito di sano realismo, ne abbiamo individuati sei, che sono indispensabili e urgenti per restituire alla famiglia quella dignità e quella cittadinanza troppo a lungo negate. I temi della bioetica e del diritto alla vita, dell’educazione e della scuola, del lavoro e della conciliabilità tra tempi del lavoro e tempi della famiglia, del fisco e dell’equità orizzontale, del weIfare e dei servizi alla persona, della soggettività della famiglia fondata sul matrimonio e dell’associazionismo familiare sono nodi che la politica dovrà affrontare e sono altrettanti punti sui quali il Forum è pronto a confrontarsi con tutti, senza tuttavia cedere a compromessi che alterino la verità e la realtà della famiglia.
Negli ultimi dieci anni abbiamo contribuito a varare provvedimenti legislativi di grande importanza (dalla legge sulle adozioni a quella sulla fecondazione assistita, dalla legge sui congedi parentali a quella sulla pedopornografia), anche grazie all’amicizia e all’impegno di molti parlamentari che si sono spesi per superare l’opposizione di molti colleghi, evidentemente non altrettanto sensibili. Ora dobbiamo proseguire e continuare questa collaborazione con tutti coloro che sottoscriveranno il nostro “Manifesto” e costituiranno in Parlamento un drappello di amici cui fare riferimento.
Come studiosi ed esperti hanno sempre detto, le politiche familiari devono essere “promozionali e distintive”: da un lato devono promuovere la famiglia e non assisterla come un soggetto debole e incapace di agire, dall’altro devono distinguere ciò che è famiglia da ciò che non lo è e attuare quel favor familiae che è il filo rosso che percorre tutta la nostra Costituzione. In fondo, il nocciolo della questione è tutto qui. Lo ha ripetuto spesso il presidente Ciampi, lo dice sempre il Santo Padre, lo affermano tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia. Lo chiedono le 42 associazioni del Forum che hanno sottoscritto il “Manifesto” all’unanimità. Lo chiedono e attendono risposte.