Si intitola «Pregate sempre. La vita di preghiera nel ministero ordinato», va prenotato entro il 18 agosto e sarà disponibile per l’inizio di settembre
«Il Quaderno della Formazione permanente del clero vuole essere uno strumento per preti e diaconi per raccogliere e vivere la proposta dell’Arcivescovo a essere discepoli di Gesù che pregano e insegnano a pregare». Lo scrive monsignor Ivano Valagussa, Vicario per la Formazione permanente del clero, nell’introduzione al sussidio per l’anno pastorale 2022-2023, intitolato Pregate sempre. La vita di preghiera nel ministero ordinato.
Il testo è in preparazione, sarà pubblicato e reso disponibile per l’inizio di settembre, all’avvio dell’anno pastorale. In una lettera (leggi qui) lo stesso monsignor Valagussa invita i Decani a prenotare le copie per il clero (presbiteri e diaconi) del proprio Decanato entro il 18 agosto: la scheda di prenotazione (vedi qui) va compilata e inviata a formazione.clero@diocesi.milano.it.
«“Abbiamo bisogno di pregare”. Più volte l’arcivescovo Mario Delpini ripete questa espressione – scrive ancora monsignor Valagussa nell’introduzione -. È necessaria la preghiera oggi per essere Chiesa che non si chiude in se stessa, ma si apre all’azione dello Spirito. Una Chiesa che prega insieme per una nuova Pentecoste, per ricevere il dono dello Spirito ed essere docile e umile al Signore nell’ascolto, nel discernimento e nelle scelte da operare. È grazie alla preghiera personale e comunitaria che il cammino di una Chiesa sinodale trova senso e riceve forma e forza. Il lavoro dei Gruppi Barnaba, il ripensamento delle comunità pastorali, le proposte di fraternità del clero e di corresponsabilità del laicato senza la preghiera a volte si trasformano in fattori di stanchezza, di frustrazione e di divisione. E anche le domande sull’immagine di Chiesa, sulla sua riforma, sulla sua missione, rimangono senza risposte. La preghiera per dimorare in Gesù, per essere docili allo Spirito, è “principio di pace e di fortezza”, è sollecitudine e cura per le sorelle e i fratelli».