Cresce l’attesa per l’evento in programma a Milano dal 29 settembre al 2 ottobre, sul tema «Vivere per-dono» e con le Colonne di San Lorenzo a fare da “polo”

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

di Gianni Borsa
Agensir

logo-fdm22-color
Il “gomitolo” logo del Festival

Cresce l’attesa per il Festival della Missione 2022, del quale è stato diffuso un video promozionale (vedi sopra). La location scelta come polo dell’evento, dal 29 settembre al 2 ottobre, sono le Colonne di San Lorenzo, a Milano, da sempre luogo di ritrovo della movida milanese e dei più giovani. «Frequentando i loro mondi e coniugando contenuti di un certo livello con le dimensioni artistiche e musicali più tipiche della festa, il desiderio è quello di comunicare la missione in un modo nuovo, dialogando con tutti e suscitando un interrogativo per un’umanità ricreata che ispiri la vita» secondo lo stile del «Vivere per-dono». Settimana dopo settimana – spiegano gli organizzatori – sui social ufficiali del Festival della Missione (Facebook, Instagram, Twitter e YouTube) e sul sito www.festivaldellamissione.it, vengono comunicati gli ospiti chiamati a dare voce al mondo della missione.

Gli ospiti

Tra i primi “rilanci” pubblicati, il giornalista e scrittore Mario Calabresi, figlio del commissario ucciso 50 anni fa davanti alla sua abitazione a Milano, che ha affrontato un percorso di pacificazione accompagnato dal sentimento di perdono della madre. Cecilia Dall’Oglio, direttrice del Movimento Laudato si’, per i programmi europei del Movimento cattolico globale per il clima, che a sette anni dell’enciclica di papa Francesco sulla cura della “casa comune” invita a «cambiare rotta ora». E ancora padre Pier Luigi Maccalli, missionario della Sma, rapito in Niger nel 2018 e rilasciato in Mali nell’ottobre del 2020, che al suo sequestratore sussurrò solo due parole, di perdono, amicizia e amore: «Siamo fratelli».

«Ma sono tantissimi gli ospiti di rilievo che saranno protagonisti negli incontri, nei convegni, nei momenti di preghiera, negli spettacoli… Fino agli “aperitivi con il missionario”, occasione per conoscere e incontrare, nella semplicità “a tu per tu”, il coraggio di rispondere alla sfida che interpella anche le nostre coscienze, nella pluralità dei carismi, nell’unità della missione».

Vedi qui il programma del Festival

Ti potrebbero interessare anche: