In Cattolica inaugurata dall'Arcivescovo la mostra sull'azione del Cardinale nel contesto continentale, realizzata con il contributo della Fondazione a lui intitolata e visitabile fino al 20 dicembre
di Annamaria
BRACCINI
Una mostra documentaria e audiovisuale per raccontare l’azione del cardinale Carlo Maria Martini in Europa e per l’Europa. È la rassegna dal titolo “Per un’Europa unita. Il futuro dell’Europa nel pensiero e nell’opera di Carlo Maria Martini”, visitabile fino al 20 dicembre nel Cortile d’onore dell’Università Cattolica. Realizzata con il contributo della Fondazione Carlo Maria Martini, che ha messo a disposizione il ricco archivio per l’analisi dei documenti esposti, la mostra è stata inaugurata dall’Arcivescovo alla presenza del rettore Franco Anelli, dell’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori, del preside della Facoltà di Lettere e filosofia Angelo Bianchi, del direttore del Dipartimento di Scienze religiose Marco Rizzi e del presidente della Fondazione Carlo Maria Martini padre Carlo Casalone.
Interessanti le ragioni da cui è nata l’idea dell’iniziativa, che intende ricordare anche i 50 anni del Dipartimento di Scienze religiose della Cattolica – fondato nel 1969 dal rettore Giuseppe Lazzati e da padre Raniero Cantalamessa -, e i 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino nel 1989.
L’indagine alla base della mostra è stata condotta da Francesca Perugi e ha permesso di ricostruire in dettaglio la vicenda della Chiesa europea negli anni del cruciale passaggio dal Continente diviso dalla Guerra Fredda, alla stagione dell’entusiasmo e della speranza per una nuova Europa, unita e solidale, inaugurata appunto dalla caduta del Muro di Berlino.
Un tema, quello dell’Europa «che, all’epoca di Martini, era scontato e che ora ci troviamo a dover difendere. Le grandi idee vanno coltivate continuamente e, in questo, il contributo del Cardinale è stato fondamentale. Il suo è un esempio a cui tornare», ha specificato il rettore Anelli, mentre «grato dell’approfondimento del pensiero del cardinale Martini a cui l’Università continua a ispirarsi», si è detto l’Arcivescov.
«La capacità martiniana di guardare avanti è una lezione. Anche per questo l’esposizione risponde alla logica dell’attività tipica dell’Università: formazione, ricerca e comunicazione dei risultati mirata soprattutto agli studenti», nota il preside Bianchi. Ricorda monsignor Giuliodori: «Più la memoria si sofferma sul suo ruolo di Presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, ricoperto tra il 1986 e il 1993, più emerge la premura e l’attenzione che Martini ebbe allo scopo di creare ampie opportunità di dialogo, lavorando per un rilancio di speranza e di apertura di orizzonti. Celebrare i 50 anni del Dipartimento di Scienze religiose con questa mostra permette di cogliere alcune piste di pensiero alla vigilia dei 100 anni dell’Ateneo, da vivere in un contesto di progressiva internazionalizzazione».