In occasione della Festa del 29 gennaio rilanciamo l’invito con cui papa Francesco concluse l’Incontro mondiale del 26 giugno: cogliere la grazia del rapporto semplice, concreto e fecondo con il Signore

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Una famiglia partecipante all'Incontro diocesano del giugno 2022

di Maria e Paolo ZAMBON e don Massimiliano SABBADINI
Responsabili del Servizio diocesano per la Famiglia

Papa Francesco ha concluso il X Incontro mondiale delle famiglie a Roma lo scorso 26 giugno con un significativo “invio missionario” rivolto alle famiglie di tutto il mondo attraverso la simbolica consegna del Crocifisso a rappresentanti di ogni continente, preceduta dalla proclamazione di un incisivo messaggio (leggi qui).

Siamo soliti abbinare la consegna del Crocifisso alla missione di preti, suore e laici che lasciano il loro Paese per portare lontano il Vangelo, nelle terre di prima evangelizzazione. È dunque chiara la provocazione del Papa: la missione è anche qui, anche a casa tua! E sono chiamate a essere missionarie, semplicemente ed efficacemente, le famiglie, così come sono: «Care famiglie, vi invito a proseguire il cammino ascoltando il Padre che vi chiama: fatevi missionarie per le vie del mondo! Non camminate da sole! Voi, giovani famiglie, fatevi guidare da chi conosce la via, voi che siete più avanti, fatevi compagne di viaggio per le altre. Voi che siete smarrite a causa delle difficoltà, non fatevi vincere dalla tristezza, fidatevi dell’Amore che Dio ha posto in voi, supplicate ogni giorno lo Spirito di ravvivarlo».

Un segno del Cristo vivente

Tutti possono dunque essere titolari di questo invio, nessuno escluso. Lo si evince ancor più dal cuore del messaggio di Francesco, espresso da un lieto imperativo che abbiamo scelto come titolo della Giornata diocesana della Famiglia: «Annunciate con gioia la bellezza dell’essere famiglia». Rilanciamo lo stesso messaggio di fiducia, di gioia e di impegno: dentro e oltre le difficoltà che affronta, ogni famiglia custodisce e rivela una bellezza, una grazia, che si spiega da sé e che si trasmette semplicemente con la vita. Riscoprire lo slancio missionario dell’essere famiglia non richiede particolare specializzazione, si radica piuttosto nel rapporto semplice, concreto e fecondo con il Signore: «Donate speranza a coloro che non ne hanno. Agite come se tutto dipendesse da voi, sapendo che tutto va affidato a Dio. Siate voi a “cucire” il tessuto della società e di una Chiesa sinodale, che crea relazioni, moltiplicando l’amore e la vita. Siate segno del Cristo vivente, non abbiate paura di quel che il Signore vi chiede, né di essere generosi con Lui. Apritevi a Cristo, ascoltatelo nel silenzio della preghiera. Accompagnate chi è più fragile fatevi carico di chi è solo, rifugiato, abbandonato. Siate il seme di un mondo più fraterno! Siate famiglie dal cuore grande! Siate il volto accogliente della Chiesa».

L’invito ai fidanzati

Ogni Comunità cristiana della Diocesi declina la Festa con tradizioni e iniziative proprie, supportate anche da spunti e sussidi predisposti dal Servizio diocesano in collaborazione con la Fom (leggi qui). L’occasione è favorevole anche per lanciare una bella iniziativa diocesana che vuol essere per l’appunto “missionaria”, cioè in grado di interpellare chi, soprattutto tra i giovani, non si trova già normalmente nei percorsi parrocchiali, eppure cerca momenti di senso e di orientamento della vita.  

Si tratta di «Nati per amare», l’Incontro dell’Arcivescovo con tutti i giovani (dai 18 anni in su) che desiderano prendere con impegno e con gioia il cammino di coppia incominciato e con coloro che già si stanno preparando al sacramento del matrimonio. La serata, il 10 febbraio dalle 19 alle 21.30 nel chiostro e nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, in prossimità della popolare ricorrenza di San Valentino, prevede momenti di accoglienza, animazione, festa e culminerà nella Veglia di preghiera durante la quale monsignor Delpini consegnerà ai giovani in cammino e fidanzati uno speciale dono simbolico (vedi qui la locandina).

Ci si lamenta che tanti giovani oggi non sembrano prendere in considerazione il matrimonio; forse è meglio moltiplicare le occasioni per annunciarne la proposta evangelica. E per affidare alla Madonna il cammino di tutte le famiglie, come alle nozze di Cana: «Maria, nostra Madre, vi soccorra quando non ci sarà più vino, sia compagna nel tempo del silenzio e della prova, vi aiuti a camminare insieme al suo Figlio Risorto».

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