Redazione

«Lo sport è innanzitutto qualcosa che aggrega e diverte. La componente agonistica non è secondaria, ma non è tutto», spiega don Marco Mindrone, vicario parrocchiale a San Vittore di Locate Triulzi.

Nel locale oratorio sono attive una squadra femminile di calcio e una maschile di calcetto: ««Ho risposto a una richiesta di accoglienza che giungeva dalla comunità – racconta don Marco -, mi è sembrato giusto offrire spazio e disponibilità».

Pur non seguendo in modo particolare l’attività sportiva («cerco di essere presente nei momenti più significativi e di contribuire a risolvere eventuali problemi»), don Marco riconosce il ruolo significativo che essa può ricoprire in ambito oratoriano: «Lo sport aiuta a educare; se è fatto in oratorio, educa in modo diverso».

Concorda don Bortolo Uberti, coadiutore di tre oratori riuniti in unità pastorale a Lissone: «Il modo di fare sport in oratorio dev’essere davvero diverso dai modelli o dalle immagini che i mass media diffondono».

Il suo ruolo ha portato don Bortolo a contatto con ben tre società sportive (Virtus Lissone, Cim e As San Giuseppe Artigiano): «Gli impegni pastorali sono consistenti e complessi, è impensabile operare anche dal punto di vista tecnico. Occorre però fornire le opportune direttive educative e pastorali, affiancando, consigliando e incoraggiando gli allenatori e facendo in modo che essi stessi siano educatori per i ragazzi».

«Lo sport ha una determinante funzione aggregativa – spiega don Bortolo -, soprattutto oggi, in un’epoca che privilegia la dimensione individuale a scapito del valore del gruppo. In secondo luogo rappresenta un importante strumento formativo, in particolare per quanto riguardo il rispetto delle regole». (m.c.)

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