Redazione
«Lo sport rappresenta una parte fondamentale dell’oratorio. Se l’oratorio ha due polmoni, e uno è il catechismo, l’altro è senz’altro lo sport». Categorica l’opinione di don Cristiano Carpanese, direttore dell’oratorio della parrocchia milanese di San Michele Arcangelo e Santa Rita, dove opera il Gs Anni Verdi.
«Quando sono arrivato c’erano già alcune squadre – ricorda don Cristiano -. Poi il gruppo si è progressivamente ampliato, anche grazie alla costruzione del nuovo oratorio. Oggi ci sono undici squadre di calcio e tre di pallavolo».
Una crescita non solo quantitativa: «L’attività sportiva è parte integrante del progetto educativo dell’oratorio. Lo statuto lo sancisce in un vero e proprio “patto associativo” che impegna e coinvolge a fondo i genitori dei ragazzi».
Non solo. «Abbiamo voluto investire nella formazione e nella sensibilizzazione di allenatori e dirigenti. L’obiettivo è quello di creare un gruppo che condivida totalmente l’impostazione che abbiamo dato alla nostra comunità».
Per sé don Marco ha ritagliato un ruolo di “ispiratore”: «Cerco di essere presente ai direttivi, alle riunioni, ai momenti conviviali. Ma non ho le competenze per seguire direttamente i ragazzi. Per questo lascio fare ai genitori e agli allenatori».
Anche frate Dario Fucilli, assistente dell’oratorio di San Giovanni Battista alla Creta a Milano, ha incontrato una realtà sportiva ormai consolidata, la Polisportiva Assisi, con squadre maschili e femminili di calcio, pallacanestro e pallavolo: «Lo sport coinvolge i ragazzi, li fa stare bene, li aiuta a esprimersi in modo completo».
Frate Dario sottolinea l’importanza di trovare un equilibrio tra sport e catechesi: «Non è facile, perché partite e allenamenti portano via tanto tempo e non ne resta molto per l’attività formativa. Ma occorre avvicinare i ragazzi anche con proposte di altro tipo». (m.c.)