Il tema sottolineato dall’Arcivescovo nella Lettera pastorale è al centro di alcune iniziative: dopo la due-giorni teologica di fine dicembre, due appuntamenti per adulti a fine gennaio e in aprile
di Valentina
Soncini
Segretaria del Consiglio pastorale diocesano
Nella Lettera pastorale 2018-2019 Cresce lungo il cammino il suo vigore è forte l’invito a dedicarsi come singoli e come comunità agli “esercizi spirituali” del pellegrinaggio, cioè all’ascolto della Parola di Dio, alla partecipazione alla celebrazione eucaristica, alla preghiera personale e comunitaria, dalle quali non può non promanare l’effetto di “trasfigurazione” della storia. Nella recente sessione del Consiglio pastorale diocesano oggetto di riflessione è stata proprio una prima analisi della diffusione della Lettera e l’indicazione di consigli per facilitarne l’assimilazione.
La spiritualità del pellegrino è semplice, ma proprio perché riguarda l’essenziale, tocca aspetti che non si finisce mai di approfondire, vivere, condividere. Il rischio è quello di darli per scontati, oppure quello di rinunciare a viverli perché, si sa, la vita è complicata. L’Azione Cattolica ambrosiana intende concorrere a far praticare questi esercizi, per sostenere una vita adulta credente matura, capace di reggere le sfide della quotidianità. In particolare alcune iniziative già a calendario possono rappresentare occasioni per una sosta e una ripresa degli esercizi del pellegrino.
Segnaliamo infatti tre occasioni di approfondimento particolarmente in linea con quanto sollecitato dall’Arcivescovo: preghiera personale e comunitaria, ascolto della Parola, trasfigurazione della storia.
Ci riferiamo in particolare alle seguenti iniziative la due giorni teologica del 29-30 dicembre «Sempre di nuovo, sempre oltre. Linguaggio della celebrazione, linguaggi della vita», dedicata all’approfondimento del rapporto del linguaggio liturgico e della quotidianità. Proprio la liturgia è una grande e insostituibile forma di preghiera comunitaria che alimenta e sostiene la preghiera personale, ma l’uomo d’oggi secolarizzato avverte sempre più la distanza tra il linguaggio liturgico e quello della vita. La due giorni presso Villa Cagnola a Gazzada sarà occasione preziosa per affrontare con il professor Paolo Tomatis (docente in Facoltà teologica – sezione di Milano e Torino) alcune domande, come per esempio: «In che modo riformare i linguaggi della fede e della liturgia perché sappiano parlare all’uomo e alla donna di oggi?». «Quali sono i riti domestici che sorprendentemente ci educano alla fede?». «Cosa potenziare perché nella Chiesa si valorizzi sia il linguaggio femminile sia quello maschile?». «Quale linguaggio per comunicare la fede da una generazione all’altra?».
Due appuntamenti del percorso formativo per formatori di adulti: La Parola cresce con chi la legge, precisamente l’approfondimento con la biblista Rosanna Virgili che aiuterà a annodare un altro filo della spiritualità del pellegrino: Parola e vita. Il titolo è infatti “Avere familiarità con la vita, avere familiarità con la Parola”. Si terrà a Milano (p.zza san Giorgio 2) sabato 26 gennaio nel pomeriggio.
Sempre presso la stessa sede, sabato 13 aprile con il professor Alici Luigi si potrà sostare sul tema: “Chiamati a essere un Vangelo vivente”, tema che permetterà di entrare nel vivo di alcuni nodi critici dell’essere testimoni fedeli in questa e per questa storia.
Info e dettagli: www.azionecattolicamilano.it