Il 21 maggio riconosciute le virtù eroiche del cappuccino originario di Sesto San Giovanni, missionario nel Nord Est del Brasile a fine Ottocento. Nel 2014 la sua città natale gli ha dedicato una piazza
di Emilia
Flocchini
La causa di beatificazione di un candidato agli altari nativo della Diocesi di Milano, membro dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, compie un passo significativo. Ricevendo in udienza il cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, sabato 21 maggio papa Francesco ha infatti autorizzato la promulgazione del decreto con cui padre Giampietro da Sesto San Giovanni viene dichiarato Venerabile.
Nascita e vocazione
Padre Giampietro, al Battesimo ricevuto nella chiesa dell’Assunta a Sesto San Giovanni (ma il fonte è oggi conservato nella parrocchia di San Giovanni Battista della stessa città) il 9 settembre 1868 (giorno stesso della nascita), ricevette il nome di Clemente. Era il primo dei tre figli di Carlo Recalcati e Giuditta Strada, contadini. Frequentò attivamente l’oratorio e la parrocchia insieme all’amico Pietro Caimi.
Fu lui il tramite perché Clemente conoscesse i Cappuccini del convento di corso Monforte a Milano: con l’amico cominciò a frequentarli per la direzione spirituale e per discernere meglio la propria vocazione. Nel 1882, non ancora quattordicenne, partì per Sovere, sede del Seminario minore cappuccino, dove fu ammesso tra gli aspiranti col nome di fra Giampietro. Due anni dopo fu ammesso in noviziato nel convento di Lovere: emise i voti temporanei il 2 marzo 1885 e, a quattro anni di distanza, quelli perpetui. Fu ordinato sacerdote il 23 maggio 1891, ma aveva già in cuore il desiderio, affidato nella preghiera alla Vergine Maria, di partire per le missioni.
Missionario nel Nord Est brasiliano
Nel 1894 fece parte della spedizione dei Cappuccini destinata al Maranhão, nel Nord Est del Brasile, per aiutare una diocesi molto vasta, ma priva di clero. Padre Giampietro fu impegnato principalmente nella predicazione delle missioni al popolo e nelle desobrigas, ossia le visite periodiche nei villaggi per il precetto pasquale, spostandosi a dorso di mulo, su primitive imbarcazioni e soprattutto a piedi.
In seguito al massacro di Alto Alegre, avvenuto il 13 marzo 1901 – nel quale vennero uccisi dagli indigeni circa duecentoquaranta fedeli, più quattro frati Cappuccini, sette Suore Cappuccine di Madre Rubatto e due Terziari -, padre Giampietro fu nominato Superiore ad interim della missione, perché padre Carlo da San Martino Olearo, Superiore in carica, era rimasto traumatizzato dall’accaduto. Due anni dopo fu eletto per la prima volta Superiore regolare.
Fondatore di un Istituto religioso
Nel corso del suo lungo governo, si occupò del riassetto della missione e di ampliarla con nuove opere, compresi collegi e colonie, come quella di Sant’Antonio del Prata, di cui era responsabile al tempo padre Daniele da Samarate (Venerabile dal 2017).
Proprio per venire incontro alla mancanza di educatrici per il nuovo collegio femminile, fece più volte richiesta a varie congregazioni per l’invio di religiose. Risultati vani i tentativi e dopo aver pregato a lungo, padre Giampietro partì da un gruppo di Terziarie che aveva conosciuto a Canindé per dare vita a una nuova comunità, le Suore Missionarie Cappuccine. Le prime cinque suore professarono i voti il 18 dicembre 1904.
L’unico ritorno in patria e la morte
Padre Giampietro tornò a Sesto San Giovanni (che nel 2014 gli ha dedicato una piazza) nel 1905, a dieci anni dalla sua partenza. Ospitato dai familiari, non approfittò delle comodità che gli venivano offerte, preferendo per esempio dormire sul tappeto della stanza dove pure gli avevano preparato un letto. Grazie alla generosità dei suoi fratelli, rientrò in Brasile con parecchi attrezzi agricoli e perfino una macchina tipografica.
Il 23 ottobre 1913, durante una visita canonica, fu costretto a fermarsi a Fortaleza, perché gravemente malato. Uno dei suoi ultimi pensieri fu per le sue suore, che affidò a padre Stefano da Sesto San Giovanni, il suo amico d’infanzia. Padre Giampietro si spense verso le 10.30 del mattino del 5 dicembre 1913.
L’iter della causa
La sua tomba si trova a Fortaleza, nella cappella delle Suore Missionarie Cappuccine, le quali oggi sono più di 300 e contano presenze, oltre che in Brasile, in Ecuador e in Mozambico.
L’inchiesta diocesana della sua causa di beatificazione e canonizzazione si svolse a Fortaleza dal 18 settembre 1997 al 20 ottobre 2004, mentre la Positio super virtutibus fu consegnata il 1° marzo 2017.