Domenica 8 maggio alle 19 l'Arcivescovo emerito Carlo Maria Martini presiederà in Duomo una solenne celebrazione in occasione del XXV anniversario della sua ordinazione episcopale. � Il ricordo di mons. Franco Agnesi


Redazione

Il Giubileo dell’Arcivescovo emerito sarà vissuto in diocesi nella preghiera e nella sobrietà in due momenti: l’8 maggio in Duomo e il 10 al Seminario di Venegono in occasione della "Festa dei Fiori".

di Luigi Manganini
Vicario episcopale per l’Evangelizzazione

Nel dicembre scorso l’Arcivescovo si rivolgeva alla diocesi richiamando l’esortazione della Lettera agli Ebrei: «“Ricordatevi dei vostri capi”, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l’esito del loro tenore di vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre!» (13, 7-8). «Tra questi “capi” – scriveva l’Arcivescovo – ci sono i miei due amatissimi predecessori: il cardinale Montini, che è stato mio padre nel sacerdozio, e il cardinale Martini, mio padre nell’episcopato». La lettera portava la data del 29 dicembre, lo stesso giorno in cui, venticinque anni prima, il Card. Giovanni Colombo annunciava la nomina del suo successore, Carlo Maria Martini, e la sua ordinazione episcopale che sarebbe avvenuta nella Basilica di San Pietro il 6 gennaio 1980, per mano di Papa Giovanni Paolo II.

Proprio in occasione dell’Epifania l’Arcivescovo ci invitava a fare memoria nella preghiera di questo anniversario (insieme al cinquantesimo anniversario di ingresso in Diocesi dell’Arcivescovo Montini), prevedendo un momento successivo di ringraziamento e di festa. Scriveva infatti: «Per il venticinquesimo di episcopato del cardinale Martini e del suo Ingresso in Diocesi (avvenuto nel febbraio del 1980) avremmo tanto voluto riunirci intorno a lui in Duomo nello stesso giorno dell’Epifania. Ma il cardinale Martini, che in questi giorni è a Gerusalemme, da me invitato, ha manifestato il desiderio che la celebrazione del suo giubileo episcopale venisse rimandata di qualche tempo.

Essa avverrà nel prossimo mese di maggio in due momenti distinti, ai quali fin d’ora invito tutti a partecipare numerosi, come sono certo farete».
Il primo momento è domenica 8 maggio, solennità dell’Ascensione del Signore, alle ore 19, nel Duomo di Milano: sarà lo stesso cardinale Carlo Maria Martini a presiedere una solenne Concelebrazione eucaristica per tutta la comunità diocesana, alla quale parteciperanno rappresentanze di tutte le parrocchie e delle diverse realtà ecclesiali della Diocesi.

Il secondo momento, particolarmente riservato ai Presbiteri e ai Diaconi, si svolgerà con una celebrazione, sempre presieduta dal cardinale Martini, alle ore 10.30 di martedì 10 maggio, in occasione della tradizionale “Festa dei Fiori”, presso il Seminario di Venegono Inferiore, dov’è stata tra l’altro allestita una mostra dedicata a questo giubileo episcopale. Questi momenti celebrativi vanno vissuti però nella prospettiva più ampia di ripensare a quanto è stato donato a ciascuno di noi e alla Chiesa milanese dalla figura, dal ministero e dall’esempio del Card. Martini.

Una modalità non secondaria per ricordare questo giubileo episcopale può essere allora quella di celebrare una specie di «Liturgia del Silenzio» alla scoperta delle sedimentazioni interiori che lo Spirito Santo ha deposto in noi, per mezzo del ministero dell’Arcivescovo emerito. Vengono immediatamente in mente alcune espressioni della sua prima lettera pastorale La dimensione contemplativa della vita, dove, tra l’altro, il Cardinal Martini scriveva: «Pare venuto il momento di ricordare, in vista di una sequela di Cristo più intensa e armoniosa, che l’abitudine alla contemplazione e al silenzio feconda e arricchisce la preghiera vocale e comunitaria; che non si dà azione o impegno che non sgorghi dalla verità dell’essere profondo dell’uomo che in Cristo è stato rinnovato ed esaltato».

Lo stesso Cardinale, quando era nostro Arcivescovo e ora nel suo ritiro orante in Gerusalemme, è stato ed è ancora esempio per quanto concerne la capacità di fare silenzio, di pregare a partire dal cuore, di discernere in un contesto di ascolto della Parola. Quando, nell’autunno 2003, partecipai con i miei compagni di Ordinazione, a Nazareth, ad un Corso di Esercizi Spirituali da lui predicati, mi ha particolarmente sorpreso ed edificato la silenziosa Adorazione quotidiana nella quale Lui stesso rimaneva assorto e quasi fisicamente immobile per lungo tempo. Era lo stesso atteggiamento che osservavo con stupore quando, ogni anno, con il Consiglio Episcopale, trascorrevamo insieme alcune giornate di programmazione. Il Cardinale ci precedeva tutti, ogni mattina, in cappella, con la sua lunga preghiera silenziosa.

L’anniversario della sua ordinazione episcopale viene quindi celebrato con calore, ma in un clima di sobrietà certamente gradito al Cardinal Martini. Viene in questo modo sottolineata la primaria esigenza della preghiera e del silenzio come via obbligata per ripensare a quanto il Cardinal Martini ci ha donato e quindi a seguire gli stimoli e gli orientamenti offerti dal nostro attuale Arcivescovo, il Cardinal Dionigi Tettamanzi.

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