Esperienze di vita comunitaria in programma da ottobre, in collaborazione con l’Ac, saranno presentate agli incaricati di Pastorale giovanile e agli educatori interessati in un incontro al Centro diocesano di Milano
Mercoledì 5 giugno, alle 20.45, presso l’aula 3 del Centro diocesano (Casa I. Schuster) di Milano (via Sant’Antonio 5), gli incaricati di Pastorale giovanile e gli educatori interessati sono invitati a partecipare alla presentazione delle esperienze di vita comunitaria che, a partire dal mese di ottobre, verranno attivate in Diocesi: in questo modo si intende dare seguito a quanto già annunciato dall’Arcivescovo al termine della veglia in traditione Symboli, circa la necessità di offrire ai giovani tempi e luoghi destinati al discernimento e alla maturazione della vita cristiana adulta. Interverrà don Mario Antonelli, Vicario episcopale per l’Educazione e la Celebrazione della fede.
Un’esperienza di vita fraterna
Al numero 161 del Documento finale del Sinodo dei Vescovi sui giovani si legge: «Molte volte è risuonato nell’aula sinodale un accorato appello a investire con generosità per i giovani passione educativa, tempo prolungato e anche risorse economiche. Raccogliendo vari contributi e desideri emersi durante il confronto sinodale, insieme all’ascolto di esperienze qualificate già in atto, il Sinodo propone con convinzione a tutte le Chiese particolari, alle congregazioni religiose, ai movimenti, alle associazioni e ad altri soggetti ecclesiali di offrire ai giovani un’esperienza di accompagnamento in vista del discernimento. Tale esperienza – la cui durata va fissata secondo i contesti e le opportunità – si può qualificare come un tempo destinato alla maturazione della vita cristiana adulta. Dovrebbe prevedere un distacco prolungato dagli ambienti e dalle relazioni abituali, ed essere costruita intorno ad almeno tre cardini indispensabili: un’esperienza di vita fraterna condivisa con educatori adulti che sia essenziale, sobria e rispettosa della casa comune; una proposta apostolica forte e significativa da vivere insieme; un’offerta di spiritualità radicata nella preghiera e nella vita sacramentale. In questo modo vi sono tutti gli ingredienti necessari perché la Chiesa possa offrire ai giovani che lo vorranno una profonda esperienza di discernimento vocazionale».
Gli obiettivi
Come l’Arcivescovo ha annunciato al termine della veglia in traditione Symboli, anche la nostra Diocesi desidera offrire ai giovani tempi e luoghi di vita comunitaria in vista di un discernimento vocazionale: lo farà in stretta collaborazione con l’Azione Cattolica Ambrosiana, che si occuperà del coordinamento della proposta e dell’accompagnamento degli educatori.
Quelle proposte dalla Diocesi saranno esperienze “simboliche”: «spazi fraterni e attraenti dove si viva con un senso» (Christus vivit n. 216), idonei ad accompagnare i giovani nel loro discernimento, aiutandoli a guardare meglio il mondo che li circonda e a riconoscere, insieme a Gesù, la loro vocazione in questa terra (cfr Christus vivit n. 277).
La preghiera, la sobrietà, la riflessione comunitaria, la revisione di vita, l’esperienza della carità, la riflessione sull’attualità, l’apertura al territorio saranno i punti saldi di questa esperienza. Il desiderio è quello di aiutare i giovani a diventare persone adulte, aiutandoli a scoprire per chi e per cosa sono al mondo. L’auspicio è che il territorio, facendone tesoro, si attivi anch’esso in questa direzione.
I destinatari
Vi potranno partecipare i giovani di età compresa tra i 20 e i 30 anni.
L’équipe educativa
Alcuni educatori adulti, appositamente formati, accompagneranno ciascun giovane lungo l’esperienza di vita comunitaria.
La durata
L’esperienza di vita comunitaria avrà la durata di 9 mesi a partire dal mese di ottobre.