Richiamiamo alcuni interventi pubblici tra quelli più significativi da lui tenuti nel corso dell’anno pastorale che si va concludendo
Omelie, discorsi, interviste. Nel corso dell’anno pastorale ormai prossimo alla conclusione, in diverse occasioni monsignor Mario Delpini ha preso la parola in pubblico. Conosciamolo quindi meglio attraverso alcuni dei suoi interventi più significativi degli ultimi mesi.
Il 3 settembre 2016, nella Basilica di Sant’Ambrogio, presiedendo la celebrazione in cui tre giovani donne professavano i Voti perpetui, sottolineava: «La consacrazione perpetua costruisce una vita che resiste a tempeste e terremoti».
Nella fase organizzativa della Visita pastorale di papa Francesco a Milano, in una intervista rilasciata a Milano Sette di Avvenire domenica 23 ottobre, Delpini evidenziava il principale significato dell’evento nel «fare emergere l’identità cristiana ambrosiana».
E pochi giorni prima dell’arrivo del Santo Padre, monsignor Delpini ha guidato un pellegrinaggio dei giovani preti dell’Ismi in Libano. Al ritorno ha raccontato: «In quel Paese la Chiesa testimonia con la sua sofferenza. Ci hanno accolti con generosità e cordialità. Ne siamo stati arricchiti dal punto di vista spirituale e culturale».
Presiedendo invece la celebrazione eucaristica per festeggiare i Giubilei di consacrazione delle religiose, il 6 maggio nella Basilica di Sant’Ambrogio, così esortava le consacrate: «Vivete il paese della gioia indicibile e gloriosa».
In seguito, il 13 maggio, nel centenario delle apparizioni della Madonna di Fatima, accogliendo la statua della Vergine sul sagrato del Duomo – dove poi avrebbe presieduto la celebrazione eucaristica dedicata espressamente ai malati -, così la salutava: «Maria, donna della luce, sconfigge le tenebre della confusione».
È di pochi mesi fa, infine, la pubblicazione di E la farfalla volò (Ancora), in cui Delpini ha raccolto 42 brevi fiabe moderne capaci di avvicinarsi in profondità agli insegnamenti di Gesù. Un invito ad accostarsi al Vangelo con semplicità e ironia.