In Cattedrale l'Arcivescovo amministra il sacramento a 200 cresimandi della cittadina milanese e a una ventina provenienti dalla località all'estremo limite della diocesi. La loro preparazione nelle parole del coadiutore don Alessandro Zappa e del parroco don Giuseppe Sala
di Cristina CONTI
Domenica 24 maggio, alle 15, i ragazzi delle parrocchie dei Santi Ippolito e Cassiano e di Cristo Re di Vanzago (Milano) e quelli della Comunità pastorale Sant’Antonio Abate di Carlazzo (Como) riceveranno la Cresima in Duomo dal cardinale Angelo Scola. Un evento atteso con entusiasmo e gioia: «Dalla nostra parrocchia saranno circa 200 cresimandi, tutto il gruppo del catechismo. Per prepararli abbiamo seguito la catechesi secondo le indicazioni diocesane, nulla di particolare», spiega don Alessandro Zappa, coadiutore a Vanzago. I ragazzi arriveranno in Duomo con i pullman, poi ogni famiglia si è organizzata per conto proprio.
Grande emozione anche a Carlazzo. Qui i ragazzi che riceveranno il sacramento della Cresima saranno una ventina. «Per prepararci siamo partiti dal Duomo, con una visita alla cattedrale all’inizio del nostro cammino – spiega il parroco don Giuseppe Sala -. Un appuntamento non solo turistico, ma anche e soprattutto alla scoperta della fede e dell’arte (siamo stati anche all’Accademia di Brera). Un nostro amico ci ha guidato a conoscere il Duomo, sia internamente, sia esternamente, con rimandi concreti alla sua costruzione e prestando attenzione alle cose più semplici».
La celebrazione della Cresima è attesa in modo particolare a Carlazzo, che si trova al limite estremo della diocesi, vicino alla Svizzera. Per arrivare a Milano puntuali alle 15, infatti, la comitiva dovrà partire alle 10. «La lontananza implica sicuramente qualche disagio, ma le famiglie hanno risposto molto bene e aspettano con entusiasmo questo momento», aggiunge don Sala. Un modo per sentirsi più vicini all’Arcivescovo e al suo cuore anche per chi è abituato a vivere lontano dalla città metropolitana. A testimoniare il fervore dei cresimandi c’è anche una novità: su What’s App è nato il gruppo «Cresime in Duomo», in cui i ragazzi si scambiano messaggi su questa esperienza. «Secondo me è un segno molto bello – sottolinea don Giuseppe -, perché indica che questo momento li sta “prendendo” molto. In questi giorni a prevalere è soprattutto l’emozione di incontrare l’Arcivescovo».
I ragazzi di Carlazzo riceveranno la Cresima in quinta elementare per la prima volta, in virtù della riforma diocesana dell’iniziazione cristiana. L’obiettivo che ci si propone per i prossimi anni è quello di creare continuità nell’esperienza attraverso la costituzione di una vera e propria «Comunità educante». «Sono qui da poco – precisa don Sala -, ma mi piacerebbe organizzare un’équipe di persone che aiutino i ragazzi nelle attività di doposcuola e nella catechesi, con laboratori, iniziative che possono nascere con la collaborazione dei genitori, per far sì che i ragazzi stiano lontano dalla strada». Piccoli paesi, realtà spesso frammentate, dove spesso è difficile che la comunità sia coesa: «Mi piacerebbe realizzare un cammino in linea con l’idea di “Comunità educante” proposta dall’Arcivescovo. Ma è chiaro che è una casa da costruire e a farlo è lo Spirito Santo: vedremo quello che ci suggerirà…», conclude.