L’11 febbraio 1994 si accendevano i trasmettitori dell’emittente che ha dato vita a una innovativa formula di comunicazione ecclesiale, «con l’unico desiderio che la gente trovasse Gesù e la sua Parola», sottolinea il fondatore don Mario Galbiati. Il 24 febbraio l’Arcivescovo sarà in visita nella sede di Albavilla
di Mauro
COLOMBO
Venticinque anni di presenza fedele e appassionata nell’etere, accompagnando con la preghiera, l’informazione e l’intrattenimento le giornate degli ascoltatori e raccontando puntualmente la vita della Chiesa universale, italiana, diocesana e locale. Radio Mater sta per tagliare il traguardo del quarto di secolo da quell’11 febbraio 1994, quando l’allora Ministero delle Telecomunicazioni autorizzò l’accensione dei suoi ripetitori. «Strumento di crescita nella fede per una sempre più efficace testimonianza cristiana», come le augurava di essere il cardinale Carlo Maria Martini in occasione dell’inaugurazione, era la seconda emittente a cui don Mario Galbiati affidava il suo progetto di comunicazione ecclesiale, dopo la brusca – e per lui dolorosa – separazione nel 1991 da Radio Maria, che aveva fondato nel 1983.
A seguito di quel «temporale umano» (così lo definisce lui), don Mario – sacerdote ambrosiano che l’anno scorso ha festeggiato il 65mo di presbiterato – ricevette l’autorevole invito di monsignor Dionigi Tettamanzi (allora segretario generale della Cei) ad aprire una nuova radio per proseguire la sua opera di apostolato e missione. Di ritorno da un pellegrinaggio a Lourdes, Galbiati decise che l’emittente si sarebbe chiamata Radio Mater e che sarebbe stata «la radio che porta la Chiesa in casa e che tutti ci riunisce come una sola famiglia». Come detto, i trasmettitori si accesero proprio nel giorno dedicato alla Madonna di Lourdes, l’11 febbraio 1994. Un fatto provvidenziale, così come provvidenziale fu l’incontro con la parrocchia milanese di Regina Pacis, nel Gallaratese, che in quel periodo aveva messo in vendita la sua emittente “Gallaradio” (in possesso di una licenza operativa comunitaria ormai impossibile da acquisire in base alle nuove normative); don Mario la acquisì gratuitamente, accordando alla parrocchia la possibilità di trasmettere la Messa giornaliera. Nel giro di pochi anni il segnale emesso dalla prima sede di Arcellasco d’Erba si estese a quasi tutto il territorio nazionale. È del 2013 il trasferimento nella attuale sede di Albavilla, in un complesso che, oltre agli studi dell’emittente, ospita la Comunità di Maria e la Cappellina: un vero e proprio «Santuario mariano», secondo la definizione del cardinale Tettamanzi.
Con Radio Mater ha preso vita un nuovo modo di “comunicare” la Chiesa, basato sul volontariato, privo (per scelta) di risorse pubblicitarie e affidato esclusivamente alle offerte dei fedeli. Caratterizzando la programmazione con preghiera, catechesi e dialogo (“aprendo” i microfoni alle telefonate da casa), fin dall’inizio don Mario auspicò che la radio divenisse “voce” delle Diocesi: ecco così le collaborazioni con l’Arcidiocesi di Milano, il Vicariato di Roma, l’Arcidiocesi di Bologna, le diocesi di Pavia e di Como e quelle della Toscana, in totale servizio e obbedienza alla Chiesa.
«Attraverso un’emittente davvero “per” la Chiesa, ho sempre e solo desiderato che la gente trovasse Gesù e la sua Parola – sottolinea don Mario -. E Radio Mater oggi è una comunità riunita da una spinta interiore e spirituale». Una comunione testimoniata anche dalla foltissima partecipazione alle periodiche feste che richiamano nei padiglioni del Centro espositivo erbese LarioFiere fino a 6-7 mila persone provenienti da tutta Italia.
Accompagnata dalla preghiera notturna (tutti i giorni dalle 2 alle 6, consuetudine ormai ventennale) e introdotta sabato 9 dal Rosario meditato con adorazione eucaristica dalle 20 alle 22.30, la festa del 25mo prevede domenica 10 Rosario e Messa alle 15.30 nella Cappellina di Maria, e lunedì 11, sempre alle 15.30, “Alla Luce di Lourdes”, per condividere con i malati la gioia dell’anniversario. Una gioia però offuscata da un velo di mestizia per l’improvvisa e prematura scomparsa di Alessandro De Girolamo, regista dell’emittente e autentico punto di riferimento per l’intera programmazione, stroncato il 23 gennaio, a soli 47 anni, da un aneurisma all’aorta.