Pubblichiamo il Decreto dell’Arcivescovo e il nuovo testo, in vigore dal 19 giugno, che sostituisce integralmente quello precedente

Curia-Arcivescovile
Il Palazzo arcivescovile

L’Arcivescovo, cardinale Angelo Scola, con Decreto ha promulgato il nuovo Statuto della Curia arcivescovile di Milano. In vigore a partire dalla festa dei Santi Protaso e Gervaso (19 giugno 2017), sostituisce integralmente quello precedente.

Lo Statuto in vigore dal 2008 (che prendeva le mosse da quello del 2001, che aveva recepito le indicazioni del Sinodo diocesano 47°) aveva introdotto le innovazioni disposte dal cardinale Tettamanzi: il superamento della distinzione tra Vicario generale e Pro Vicario generale; il superamento delle modalità di collegamento tra Organismi di Curia nella forma dei “Centri” e l’introduzione di una serie di nuovi Settori.

«L’esperienza di questi anni – si legge nel Decreto – ha mostrato la validità e l’efficacia dello Statuto della Curia come strumento di comunione e organizzazione ecclesiale, ma ha reso necessarie nuove scelte, che prendono le mosse da una nuova organizzazione dei Settori (riducendone significativamente il numero, così da favorire una maggiore collaborazione tra gli Organismi di Curia) e sono tese ad assicurare la natura della Curia come strumento di servizio delle comunità cristiane (parrocchie, aggregazioni di fedeli di antica e nuova data), veri soggetti dell’azione pastorale».

Così, a partire dal 2013, alcune modifiche organizzative sono state disposte con decreti singolari. Ora, dopo avere verificato la congruità dei cambiamenti introdotti e considerate le relative ricadute sui diversi ambiti della Curia, si è deciso di procedere a riconfigurare lo Statuto nel suo complesso, comprendendo anche alcuni aggiornamenti di minore rilievo.

In allegato il Decreto e lo Statuto

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