Il fenomeno della «cancel culture» al centro della «Notte di Nicodemo» promossa dal Servizio diocesano per la Pastorale universitaria martedì 29 novembre all’Anteo spazioCinema
«Cancel culture. Dalla cultura della cancellazione alla cancellazione della cultura?» è il tema dell’appuntamento promosso per la «Notte di Nicodemo» dal Servizio diocesano per la Pastorale universitaria, in programma martedì 29 novembre, dalle 18 alle 19.30, all’Anteo spazioCinema di Milano (via Ariosto 16). Riflettendo intorno a un tema di stretta attualità la Chiesa ambrosiana desidera accompagnare gli universitari lungo il loro percorso di studi (invito – cartolina).
Di che si tratta
«Ultimamente, forse, avete avuto l’impressione che non si può più dire niente. Avete perfino visto reazioni sproporzionate a una battuta! E avete sentito la parola cancel culture, cultura della cancellazione – argomenta Raffaele Alberto Ventura, saggista che nei suoi libri affronta e analizza le contraddizioni della modernizzazione -. Il principio della cancel culture è che, se un’espressione o un comportamento appaiono offensivi, allora devono essere rimossi e sanzionati. Un principio un po’ distante dall’ideale illuminista secondo il quale si può dibattere di tutto. È la fine del mondo? No, è la fine di un mondo in cui tutto era concesso perché credevamo che tutto fosse inoffensivo. Ma ci eravamo dimenticati della natura pragmatica del linguaggio, che ci sono diversi contesti e interlocutori, che la comunicazione è un rischio che va governato».
«Il dibattito sulla cancel culture nasce negli Usa, ma ci riguarda da vicino – prosegue Ventura -. Tocca, soprattutto, il rapporto con le minoranze che comprensibilmente rivendicano non solo diritti, ma anche rispetto. E il rispetto passa dal linguaggio. Vivere in una società multiculturale e interconnessa ci impone delle responsabilità. Allora non si può più dire niente? No. Ma è vero che non si può più dire niente senza pagarne le conseguenze. La sfida che ci attende sta nell’evitare che la cultura della cancellazione diventi cancellazione della cultura».
I relatori
All’Anteo interverranno Costanza Rizzacasa D’Orsogna (giornalista del Corriere della Sera che ha vissuto e lavorato a lungo negli Stati Uniti e di recente ha dedicato proprio alla cancel culture nella cultura americana il saggio Scorrettissimi – Laterza), Vera Gheno (sociolinguista specializzata in comunicazione digitale, che all’Università di Firenze tiene il laboratorio di Italiano scritto ed è autrice di diversi saggi sull’uso della lingua italiana), Laura Pepe (docente di Istituzioni di Diritto romano e Diritto greco antico all’Università degli Studi di Milano, autrice del saggio I Greci e l’arte della persuasione e di Storie meravigliose di giovani greci – Laterza) e il giornalista Jacopo Tondelli (direttore della testata online e piattaforma partecipativa Gli Stati generali, autore del romanzo I giorni sbagliati – Laurana, prossimamente in libreria con il saggio Dopo la democrazia – Zolfo, scritto con Giuseppe A. Falci).
La partecipazione è libera e gratuita, previa iscrizione online (cliccare qui).
Info: tel. 0362.647307; pastoraleuniversitaria@diocesi.milano.it