In Cattolica appuntamento di riflessione e di preghiera in occasione della festa dell’Annunciazione, «forte elemento di unione tra cristiani e musulmani», spiega Paolo Branca
di Francesca LOZITO
Un momento di incontro tra cristiani e musulmani in Università. Si tiene per il secondo anno consecutivo, questa volta all’Università Cattolica, in occasione della ricorrenza della festa dell’Annunciazione, il 25 marzo. Non è una data casuale: l’Annunciazione – scelta negli ultimi anni in Libano come festa nazionale – rappresenta un forte elemento di unione tra cristiani e musulmani. E allora «Gabriele visita la Vergine Maria madre del Messia» è il titolo dato all’incontro del 25 marzo.
L’appuntamento vuole rappresentare un momento di incontro prima di tutto per gli studenti, credenti delle due fedi che vivono nella città plurale di Milano. Ma è allargato, naturalmente, a quanti, all’interno della più vasta comunità cittadina, vogliono fare un percorso sui temi di comune patrimonio spirituale. Non solo: «La festa dell’Annunciazione è un momento aperto poi agli studenti di tutte le altre Università milanesi», spiega Paolo Branca, responsabile dei rapporti con l’Islam per il Servizio diocesano dell’ecumenismo e dialogo e docente proprio in Cattolica.
Il programma della festa, che si terrà a partire dalle 18 nel Cortile d’onore della sede centrale in largo Gemelli, prevede una presentazione e introduzione a cura di Wael Farouq, professore di arabo in Cattolica e membro dell’associazione Swap (Share with all people): una realtà nata per dare testimonianza del dialogo tra cristiani e musulmani e di cui fanno parte studenti universitari delle due fedi. Saranno proprio loro, al termine dell’introduzione, a curare l’esposizione di immagini che si riferiscono a ricorrenze mariane care alla pietà popolare cristiana e musulmana in Egitto. «C’è una forte sensibilità popolare per la Madonna, a cui i fedeli delle due religioni si rivolgono per ragioni di intercessione», spiega ancora Branca.
Di seguito, verranno eseguiti inni alla Vergine tratti dalla tradizione copta. Si terminerà con un momento di raccoglimento in preghiera silenziosa. Le conclusioni e il saluto finale sono affidati a monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la cultura, la carità, la missione e l’azione sociale della diocesi di Milano.