Monsignor Agnesi scrive a parroci e responsabili di Comunità pastorali: il ritorno alla modalità tradizionale di amministrazione del sacramento della Confermazione è fissato all’avvio del prossimo anno pastorale

di monsignor Franco Agnesi
Vicario generale

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Alla cortese attenzione dei Parroci e Responsabili di Comunità Pastorale.

Con una lettera del 11 giugno 2021 avevo comunicato che dopo la Pasqua 2022 saremmo auspicabilmente ritornati alla modalità tradizionale della scelta del Ministro della Cresima, secondo le indicazioni diocesane e l’elenco ufficiale dei Ministri stabili. Con l’occasione avevo anche rammentato le indicazioni pastorali diocesane di celebrare in modo distinto e in tempi successivi la Prima Comunione e la Cresima.

Come è noto, il ministro della Cresima deve significare il legame con il Vescovo diocesano, e quindi con la Chiesa particolare, per esprimere una dimensione ecclesiale della vita cristiana più ampia della comunità locale sperimentata quotidianamente e della famiglia stessa.

Inoltre, da alcuni anni, soprattutto con l’avvio delle Comunità pastorali, si è sottolineata anche l’opportunità di celebrare il Sacramento della Cresima in modo unitario e in chiese capienti presenti nei Decanati, oltre che nel Duomo di Milano, Chiesa cattedrale.

In questa stagione ancora un po’ incerta, da un lato sollecitata al ritorno all’ordinaria programmazione delle celebrazioni, suscitata dalla piacevole ripresa dell’incontro dell’Arcivescovo con i cresimandi e cresimati e dall’altro caratterizzata dall’improvviso venir meno della disponibilità di alcuni ministri (in particolare per la chiamata di S.E. Mons. Paolo Martinelli a servire la Chiesa in una nuova missione), alcune Parrocchie hanno trovato particolare difficoltà nella individuazione di un ministro. Incide significativamente su questa situazione il persistere di celebrazioni con numeri molto ridotti di cresimandi (nonostante il venir meno del distanziamento) e la scelta, per la maggior parte delle comunità, delle sole domeniche della seconda metà di maggio o inizio giugno (quest’anno comprendente la solennità di Pentecoste, ma si tratta del periodo di norma favorito, a prescindere dalla sua qualificazione liturgica).

Non nascondo che non sono mancati casi in cui si è ritardata volutamente sino all’ultimo la richiesta di un ministro, ben sapendo che questo avrebbe reso difficile se non impossibile individuare un presbitero disponibile nell’ambito di coloro che sono stabilmente individuati per questo servizio.

Se durante lo scorso anno si è data ai parroci la possibilità di chiedere la facoltà di amministrare il sacramento, e in queste settimane, per alcuni casi di “emergenza” relativi alle situazioni sopra descritte, si dovrà provvedere allo stesso modo, comunico sin d’ora che dall’inizio del prossimo anno pastorale 2022-2023 si tornerà alla modalità secondo le indicazioni diocesane, attenendosi in ogni caso all’elenco ufficiale dei Ministri stabili.

Prossimamente verranno date indicazioni operative per consentire che si possa rientrare nella prassi ordinaria, coerentemente con quelle che sono le disposizioni della Chiesa in materia (che riserva al Vescovo la concessione della facoltà di amministrare validamente la Confermazione da parte di presbiteri).

Rivolgo ancora a ciascuno il ringraziamento per la testimonianza data e porgo i più cordiali auguri e l’impegno di un ricordo nella preghiera.

 

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