“Empowerment delle Donne +”, ideato dal Movimento globale di Educazione e promozione sociale della Compagnia di Gesù, le aiuta a realizzare la loro indipendenza e autodeterminazione
di Olga
PEREZ SASTRE
Si chiama “Empowerment delle Donne +” il nuovo progetto di Fe y Alegría Italia, nato per aiutare mamme in situazione di vulnerabilità: un percorso per la realizzazione della loro indipendenza e autodeterminazione. “Empowerment” indica proprio quel processo di crescita che Fe y Alegría Italia – Movimento globale di Educazione e promozione sociale della Compagnia di Gesù e membro della Fondazione Gesuiti Educazione – promuove per persone vulnerabili in vari contesti, a Roma, Milano e Genova. “Donne +” sottolinea come sia un’opportunità di crescita e inclusione non solo per la donna, ma anche per chi è loro vicino.
Le storie delle “Donne+” di Fe y Alegría sono tante e diverse, ma accomunate dal desiderio di realizzazione e ricerca dell’indipendenza dopo momenti difficili.
La ventottenne Lizbeth racconta: «Ero l’unica della mia famiglia rimasta in Perù, dopo che i miei genitori e mio fratello si sono trasferiti in Italia». Grazie agli sforzi, soprattutto della madre, è riuscita a studiare Amministrazione marittima mercantile. «Avevo un lavoro che mi piaceva molto, anche un ragazzo… ma tutto è cambiato quando ho saputo di aspettare una bambina». Da quel momento le priorità sono cambiate e Lizbeth si è ritrovata sola, «vulnerabile e abbandonata», ricorda. Poco dopo raggiunge ancora incinta i genitori in Italia: «L’ho fatto per mia figlia, perché merita di avere una mamma che stia bene, perché lei sia felice». Poi l’incontro con Fe y Alegria Roma, grazie a cui ha capito di poter ricominciare il percorso interrotto. «Il mio desiderio è studiare per riprendere la mia carriera professionale iniziata in Perù e offrire a mia figlia una vita migliore». La sua motivazione si può riassumere in questa frase: «Voglio quello che ogni genitore desidera per suo figlio».
Nel progetto c’è anche Pilar, arrivata in Italia ventenne dall’Ecuador, con una figlia di 4 anni. Oggi ha 41 anni, altri due figli ed è una mamma single: «Il mio compagno mi picchiava e non mi lasciava studiare. Finalmente sei anni fa l’ho lasciato». Una piccola “rinascita” per lei, che ha iniziato da poco il suo secondo e ultimo anno presso la scuola d’Irfeyal di Fe y Alegria Milano, allo scopo di ottenere il diploma di studi superiori e cosi cercare lavori che le permettano di avere più tempo da passare con i figli. Un traguardo che anche il destino ha cercato di non farle raggiungere: «Mi hanno scoperto un tumore proprio all’inizio della pandemia e per il momento non posso lavorare». Ma mollare è impossibile: «Che sarei diventata una donna indipendente era una promessa che avevo fatto a mia mamma…», confessa. Ora la sua scuola l’aspetta per concludere il percorso di studio e continuare in quello dell’empowerment. “Ho trovato in Fe y Alegría la seconda famiglia che non avevo in Italia, si prendono cura di me – spiega Pilar -, mi aiutano in tanti problemi, anche se non c’entrano con l’aspetto accademico». E aggiunge: «Mi consigliano, mi incoraggiano, addirittura mi invitano a portare mia figlia di 6 anni quando nessuno può guardarla per me».
Le storie delle “Donne+” sono tantissime, tutte da raccontare. Ma soprattutto sono da aiutare sempre più queste donne nel loro “nuovo” percorso di vita. «La finalità di questo progetto è di accompagnare le mamme che desiderano continuare la loro formazione umana e accademica per diventare donne forti e mamme indipendenti, cittadine attive nella costruzione di un futuro più equo», riassume padre Florin Silaghi SJ, direttore di Fe y Alegría Italia.