Dall’associazione diverse iniziative per preparare e motivare all’utilizzo delle nuove tecnologie i responsabili dei gruppi presenti in diocesi
di don Luca
FOSSATI
Collaboratore Ufficio Comunicazioni Sociali
Quando parliamo di pastorale digitale solitamente il primo accento viene posto sugli strumenti utilizzabili, sulle modalità per renderli operativi, sulle strategie che li rendono efficaci e via di seguito. Ma il periodo che stiamo ancora attraversando purtroppo sta conducendo molti a una sorta di “crisi di rigetto”. Tra gli scettici che attendono unicamente la possibilità di una ripresa della vita “come era prima” e coloro che invece già vivono una sorta di overdose da call per ragioni di studio e lavoro, in diversi contesti purtroppo si nota un calo di entusiasmo e quasi una sorta di rinuncia a percorrere vie nuove.
L’Azione cattolica diocesana ha messo in campo in particolare alcune iniziative per formare e motivare i responsabili dei gruppi presenti in diocesi.
Il primo percorso è stato “Ac Fitness on-line” che ha coinvolto 130 responsabili associativi in un itinerario di formazione all’uso e alle potenzialità offerte dagli strumenti di comunicazione. Attraverso modalità di apprendimento di stampo laboratoriale si sono indicate buone pratiche per lo svolgimento degli incontri in piattaforma con una particolare attenzione e accompagnamento nei confronti di coloro che, pur desiderando impegnarsi e lanciarsi in queste “cose nuove”, si riconoscono nel contempo meno avvezzi all’uso di strumenti digitali.
Successivamente si è constatato che la stanchezza e l’affaticamento, dati dal tanto tempo trascorso “a distanza”, rischia lentamente di togliere motivazione e slancio ai gruppi e poco alla volta potrebbe far sfilacciare anche i legami costruiti negli anni. È quindi nata la proposta dal titolo: “In presenza oppure online… comunque in gruppo” rivolta agli animatori dei gruppi adulti del territorio e collocata all’interno del percorso “Accompagnare nella formazione”. Questa seconda fase, che si è svolta il 9 marzo, ha raccolto un’ottantina di partecipanti che, dopo la relazione introduttiva di Ottavio Pirovano, presidente di Aquila e Priscilla, si sono poi suddivisi in dieci stanze virtuali per la parte laboratoriale. L’obiettivo è stato quello di riscoprire le ragioni profonde della scelta del gruppo come esperienza vitale che può dare sostanza alla vita associativa, soprattutto in una situazione complessa come quella che stiamo vivendo. I partecipanti ai gruppi hanno pertanto elaborato, utilizzando il metodo della scrittura collettiva, una lettera indirizzata a un ipotetico gruppo adulti da parte di un responsabile. Questa esperienza di laboratorio ha permesso uno scambio di fatiche e risorse che ha arricchito i partecipanti e che verrà poi ripreso in occasione del prossimo incontro previsto per martedì 8 giugno “Se tocca a noi… come e con chi” che, già nel titolo, richiama l’invito “tocca a noi!” rivolto dall’Arcivescovo.
Queste occasioni formative, oltre al loro valore intrinseco, ci ricordano come tutto l’ambito pastorale, ma nello specifico la pastorale digitale, non si possono riassumere solo nell’acquisizione di alcune abilità tecniche. Non si tratta infatti unicamente di saper fare qualcosa o imparare come utilizzare una piattaforma o uno specifico strumento. Non basta nemmeno avere l’abilità per fare tutto questo in modo efficace e con competenza. Se viene a mancare o si attenua lo slancio missionario, se le fatiche inevitabili in ogni cambio di modalità ci fanno desistere dall’annuncio, se la mancanza di alcune coordinate all’interno delle quali prima eravamo abituati a muoverci con una certa scioltezza mantiene tutta la nostra azione sospesa in attesa di tempi migliori… forse in questo tempo in modo più evidente occorre davvero dare nuova linfa e nuovo slancio alle nostre attività pastorali, ravvivando il desiderio di raggiungere con un annuncio, con la presenza, con la vicinanza, ogni persona delle nostre comunità.