Il messaggio di spiritualità legato al Santuario portoghese nelle parole di una religiosa lusitana che accompagnerà i giovani a Lisbona e di don Vittorio De Paoli, che in questi giorni ospita la Madonna pellegrina nella sua Comunità pastorale
di Letizia
GUALDONI
Un messaggio attualissimo, anche se sono passati più di 100 anni da quel 13 maggio 1917, quando la Vergine apparve a Fatima, in un villaggio remoto della Serra do Aire, nel Portogallo centrale, a tre pastorelli: Lucia Dos Santos e Francesco e Giacinta Marto. Il Santuario, uno dei più importanti riferimenti per il culto mariano, è meta di pellegrini da tutto il mondo: questa estate tantissimi giovani lo visiteranno, insieme all’esperienza della Giornata mondiale della gioventù.
Un dono della misericordia di Dio
Perché tanta gente raggiunge il Santuario di Fatima, cosa cerca e porta nel cuore? Per suor Sophie Alves – superiora della congregazione portoghese Alleanza di Santa Maria, accolta con altre giovani consorelle nella Comunità pastorale di Santa Maria Assunta, a Cairate, per studiare in Seminario e collaborare con la Pastorale giovanile nel decanato di Carnago – , che questa estate parteciperà alla Gmg con un gruppo di giovani e con la consorella suor Margarida (altre due religiose, suor Veronica e suor Filomena, saranno già in Portogallo per l’accoglienza portoghese), «il messaggio di Fatima è un dono della misericordia di Dio all’umanità e una promessa del suo amore e di pace al mondo. La Madonna aveva detto che il suo Cuore Immacolato è il rifugio e il cammino verso Dio. Chi si reca a Fatima cerca la protezione del suo Cuore di Madre, con il desiderio di “imparare” le verità eterne e vivere in santità».
Cambiare la storia
Quale messaggio rivolge la spiritualità di Fatima ai giovani di oggi? «In questo mondo inquieto, soprattutto il mondo giovanile, dove si vive spesso l’incertezza e il dubbio, il messaggio di Fatima mostra come i piccoli gesti possano cambiare la storia dell’umanità. Alla domanda della felicità mostra come questa non sia fondata sull’apparenza, ma nella profondità del nostro impegno verso gli altri, come testimoniano le vite dei tre pastorelli, impegnandosi nella preghiera e nell’ascolto delle necessità di quanti chiedevano loro».
Poter accompagnare i giovani alla Gmg, tornando nel suo Paese, per lei è una «gioia immensa», un momento unico e prezioso nella vita dei giovani, dove poter sperimentare insieme agli altri la fede, fondata sull’incontro personale con Gesù: «La gioia è il sentimento che ho nel cuore, perché potrò condividere con loro la fede con la quale sono cresciuta». Se dovesse scegliere una parola che identifichi il Portogallo, per suor Sophie sarebbe “accoglienza”: un Paese che per accogliere giovani da tutto il mondo desidera aspettarli non passivamente, ma “alzandosi in fretta” (come Maria), cercando di coinvolgere ognuno in questo cammino verso Dio.
A Milano
Per cogliere nel profondo la spiritualità di Fatima e prepararsi alla Gmg, in questi giorni, fino al 14 maggio, la Madonna di Pellegrina di Fatima è a Milano, nelle Basiliche di San Vittore al Corpo e San Vincenzo in Prato (i giovani sono particolarmente invitati agli Esercizi spirituali predicati da monsignor Giovanni D’Ercole e alla processione di sabato 13 maggio – leggi qui).
Le apparizioni, avvenute quando era in corso la Prima guerra mondiale, sono un appello alla pace e un monito in questo particolare momento storico che stiamo vivendo di “terza guerra mondiale a pezzi”, tanto che la Madonna Pellegrina di Fatima viene chiamata anche Madonna Pellegrina della Pace, e il peregrinare della statua per il mondo è un invito alla preghiera per la Pace (papa Francesco ha solennemente consacrato l’Ucraina e la Russia al Cuore Immacolato di Maria).
Un segnale di speranza
«La profezia di Fatima è molto forte, radicale – commenta don Vittorio De Paoli, responsabile della Comunità pastorale Santi Martiri di Milano e Assistente Spirituale Nazionale dell’apostolato mondiale di Fatima -. Se l’uomo vive come se Dio non esistesse, non si ricorda più chi è, da dove viene e che senso ha la sua vita: l’umanità si fa del male e la guerra ne è una dimostrazione». La stragrande maggioranza dei giovani, purtroppo, vive come se Dio non esistesse. Per chi diversamente dalle mode giovanili decide di prendersi cura della propria fede e della vita cristiana, come chi si è iscritto alla Giornata mondiale della gioventù di Lisbona, Fatima è un incoraggiamento a mettere Dio al suo posto e può essere un segnale di speranza per il nostro tempo.
Una delle particolarità di Fatima è che il soprannaturale, che ha avuto autorizzazione ad apparire con il volto materno della Madonna, ha affidato il suo messaggio all’umanità attraverso dei bambini, con la logica di Gesù, secondo cui ai più piccoli verranno rivelati i misteri di Dio. Anche questo è prezioso per dire ai ragazzi e giovani che sono i ragazzi a evangelizzare i ragazzi e i giovani a evangelizzare i giovani. A considerarsi non solo fruitori, ma protagonisti nell’annuncio del Vangelo. «Il quarto messaggio dice: aiutatemi a salvare le anime! Voi giovani – sottolinea don Vittorio – siete responsabili della felicità e del bene degli altri, non siate indifferenti. Sono sicuro che la Gmg darà uno slancio importante al vostro cammino».
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