Storia, attualità e caratteristiche di questa comunità illustrate nei venti pannelli fotografici esposti presso il Santuario di Santa Maria Annunciata, che l’Arcivescovo inaugura il 19 ottobre. Ne parla il diacono Roberto Pagani, responsabile del Servizio diocesano per l’Ecumenismo
di Annamaria
Braccini
Un progetto nato prima della pandemia, che finalmente vede la luce, arricchito rispetto all’idea iniziale. È la mostra a pannelli fotografici che l’Arcivescovo inaugurerà martedì 19 ottobre, alle 18, presso il Santuario di Santa Maria Annunciata in Dugnano (Paderno Dugnano). «Si tratta di una rassegna che racconta la vita della Comunità copta ortodossa del Patriarcato di Alessandria – spiega Roberto Pagani, diacono permanente e responsabile del Servizio diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo -. Realizzata da un gruppo di giovani, la mostra intende far conoscere la storia della Chiesa copta, ma soprattutto che cosa sia oggi la sua realtà in Italia, in Lombardia e in quella che, per loro, è la Diocesi di Milano e dell’Italia settentrionale».
Quanti sono i fedeli copti ortodossi?
Parliamo di oltre 7000 persone, che frequentano i 19 luoghi di culto presenti nel territorio della loro Diocesi, nei quali, per le liturgie, usano alternativamente l’italiano, il copto e l’arabo. È una comunità di cristiani molto assidua, perché essere copto significa appartenere a una minoranza la cui identità fondamentale è fare parte della Chiesa copta; per questo i fedeli vivono con naturalezza un rapporto diretto e molto intenso con la loro Chiesa. Sono tutti di origine egiziana: infatti, la parola “copto” significa (con un termine di derivazione greca) appunto “egiziano”.
Come si articola la mostra?
È costituita di 20 pannelli, raggruppati per quattro aree tematiche: la prima, come detto, su cosa sia la Chiesa copta; la seconda sulla Chiesa dei martiri con la presentazione di martiri anche odierni; la terza dedicata a anba Kirolos, fondatore della loro Diocesi, attualmente guidata dal suo successore, anba Antonio; infine, la vita quotidiana della comunità, la sua liturgia, i giovani e i luoghi, ossia dove si trovano le chiese copte in Lombardia. La rassegna sarà itinerante, toccando tutti i luoghi dove esistono parrocchie copte ortodosse, ma non solo. Inoltre sarà visitabile nella Sala delle Esposizioni di Regione Lombardia, al grattacielo Pirelli, dalla metà di dicembre all’11 gennaio 2022, ossia nel periodo tra il Natale cattolico e quello copto. Da questo punto di vista, è interessante partire da Paderno Dugnano e dalla chiesa di Santa Maria Annunciata che è l’ultima struttura, in termini di tempo, dove la Chiesa ambrosiana ha accolto la Chiesa copta ortodossa, struttura che a breve sarà ceduta agli stessi copti e diventerà un luogo particolarmente dedicato ai giovani.
Nella presentazione del catalogo della mostra, l’Arcivescovo parla di «un’occasione feconda di incontro e di un ecumenismo sempre più di popolo». La rassegna è un ulteriore modo per sottolineare la grande amicizia tra due Chiese sorelle?
Certamente. Come Diocesi di Milano siamo particolarmente interessati alla testimonianza di fede che questa Chiesa ci offre. Siamo convinti che, incontrandoli, anche i fedeli ambrosiani avranno modo di toccare con mano una modalità di vivere la fede che ha tanto da dire ai nostri giorni.
Oltretutto è una comunità molto ben integrata nelle nostre terre…
Sì, già sono nati bambini che rappresentano un’immigrazione di terza generazione. Basti poi pensare che degli ultimi due ministri copti ordinati, uno è nato in Egitto, ma è arrivato nel nostro Paese piccolissimo, l’altro è nato in Italia. Al momento, la Diocesi di anba Antonio conta 21 preti, di cui la metà circa monaci e l’altra sposati.