La responsabilità pastorale diocesana alla luce di una lettura della situazione socio-politica in Lombardia all’ordine del giorno della VII sessione, convocata a Villa Sacro Cuore di Triuggio per la prima volta sotto la presidenza dell’arcivescovo Delpini

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Una riflessione sulla situazione sociopolitica nella prospettiva della responsabilità pastorale e dell’impegno dei credenti nella società plurale: questo l’obiettivo della VII sessione del Consiglio pastorale diocesano, convocata a Villa Sacro Cuore di Triuggio sabato 25 e domenica 26 novembre – per la prima volta sotto la presidenza dell’Arcivescovo monsignor Mario Delpini -, sul tema «Responsabilità pastorale diocesana e situazione sociopolitica in Lombardia in vista delle scadenze elettorali regionali e nazionali del prossimo anno». Un appuntamento che sollecita a maturare una lettura della situazione, in particolar modo in Lombardia, in grado di mobilitare le comunità cristiane ad assumere la propria responsabilità.

La traccia di lavoro stilata dalla Commissione preparatoria – che tra le fonti di documentazione per i consiglieri richiama la lettera dell’Arcivescovo Vieni Ti mostrerò la sposa dell’Agnello, i più recenti pronunciamenti del Consiglio episcopale milanese in questo ambito, la Lettera pastorale del cardinale Scola Il campo è il mondo e l’Esortazione apostolica di papa Francesco Evangelii gaudium – riassume in alcune questioni il lavoro che attende il Consiglio: quale lettura dare della situazione, in particolare nell’ambito dell’accoglienza della salute della famiglia e del lavoro, e come tale situazione interpella i credenti; quale responsabilità pastorale si manifesta di fronte agli attuali scenari, in particolare in Lombardia; come suscitare questa responsabilità e con quali proposte per innescare un processo; come sostenere ed educare all’impegno sociopolitico in particolare i giovani.

Con queste premesse la Commissione ha suggerito un lavoro preparatorio per attivare un primo confronto nelle Zone su alcuni interrogativi: alla luce del Vangelo e della Dottrina sociale della Chiesa, quale atteggiamento prendere, come singoli e come comunità, di fronte alle nuove e vecchie povertà? Come si stanno muovendo le comunità, tenuto conto che l’impegno socio–politico non riguarda solo chi sceglie di entrare in politica, ma è un dovere di ogni cristiano?

Su queste basi è stato così impostato l’ordine del giorno del Consiglio, che dalle 15.30 di sabato, dopo l’Ora media e i saluti dell’Arcivescovo e del Vicario incaricato monsignor Paolo Martinelli, prevede l’introduzione al tema attraverso una video-intervista al sociologo Mauro Magatti, che delineerà alcuni tratti dello scenario socio economico e politico lombardo. A seguire, l’intervento di don Walter Magnoni, responsabile della Pastorale diocesana della Vita sociale e lavoro, sintetizzerà i percorsi di formazione, i canali di comunicazione e le occasioni di approfondimento offerti a livello diocesano. Dopo la pausa e la sintesi delle Zone pastorali a cura dei Coordinatori, i lavori proseguiranno a gruppi fino ai Vespri e alla cena, a cui seguirà il “Caminetto” con l’Arcivescovo.

Domenica mattina, dopo le Lodi e la Messa, i lavori riprenderanno in assemblea, con la prosecuzione del dibattito e l’eventuale votazione delle linee di indirizzo. L’intervento dell’Arcivescovo precederà la conclusione dei lavori, prevista alle 12.30.

L’auspicio della Commissione preparatoria è che la sessione possa «sollecitare una “conversione pastorale” per essere Chiesa in uscita e offrire indicazioni per aiutare le comunità cristiane nel praticare il discernimento e nel rinnovare la propria presenza nella società civile come sale e lievito, collaborando nel trovare modalità e strumenti che favoriscano la partecipazione consapevole ai prossimi appuntamenti elettorali e valorizzando i percorsi già avviati in alcuni Decanati/città e tra associazioni e movimenti».

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