Domenica 1 gennaio, a Milano, la tradizionale iniziativa promossa dalla Comunità, a cui sono invitati i giovani di parrocchie, associazioni e movimenti e quanti desiderano ricordare i Paesi in guerra
Domenica 1 gennaio 2023, 56ma Giornata Mondiale della Pace, la Comunità di Sant’Egidio invita a cominciare il nuovo anno chiedendo un mondo più giusto e umano, in cui sia bandita la guerra e la violenza, e andando incontro ai tanti poveri che attendono, in tutto il mondo, frutti di pace. Per questo organizza, per il giorno di Capodanno, marce, manifestazioni e iniziative pubbliche in centinaia di città di tutti i continenti. Il pensiero andrà ai tanti popoli ancora vittime dei conflitti e del terrorismo, ai profughi che rischiano la vita in mare e hanno diritto al soccorso.
Il percorso della manifestazione di Milano (vedi qui la locandina) partirà da piazza Santo Stefano, farà tappa alla Chiesa di San Vito al Pasquirolo dove pregano abitualmente gli ortodossi russi e ucraini, quindi terminerà in piazza Duomo. Verranno ricordati i nomi di tutti i Paesi ancora coinvolti dai conflitti e dalla violenza nei diversi continenti; si ascolteranno testimonianze dai conflitti, in particolare da profughi dall’Ucraina, Afghanistan, Siria, Eritrea e Mali. A seguire, alle 17.30, la celebrazione della Messa della Pace in Cattedrale
Le parole del Papa
Nel messaggio per la Giornata della Pace 2023, «Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace» (leggi qui), papa Francesco afferma che «una nuova terribile sciagura si è abbattuta sull’umanità. Abbiamo assistito all’insorgere di un altro flagello: un’ulteriore guerra, in parte paragonabile al Covid-19, ma tuttavia guidata da scelte umane colpevoli. La guerra in Ucraina miete vittime innocenti e diffonde incertezza, non solo per chi ne viene direttamente colpito, ma in modo diffuso e indiscriminato per tutti, anche per quanti, a migliaia di chilometri di distanza, ne soffrono gli effetti collaterali – basti solo pensare ai problemi del grano e ai prezzi del carburante».
Aggiunge Giorgio Del Zanna della Comunità di Sant’Egidio di Milano: «La più forte espressione del male è la guerra. Eppure domina i nostri giorni, come vediamo in Ucraina dove il conflitto coinvolge noi europei per la vicinanza geografica e per i profughi che sono tra noi. Ci sono ben altri 23 conflitti nel mondo ad alta intensità attivi, cui vanno aggiunte altre situazioni di aperta o latente tensione. L’attenzione al dolore dei bambini, delle donne, degli anziani e di tutti è la strada per non rassegnarsi alla guerra: è una proposta anche per noi tutti, perché non ci abituiamo al fatto che dall’Ucraina alla Siria, dal Mali allo Yemen, dall’Afghanistan al Tigray ci sia la guerra, volgendoci dall’altra parte».
In questa occasione, la Comunità di Sant’Egidio invita a vivere la vicinanza ai profughi nelle nostre città e ribadisce la proposta concreta dei corridori umanitari che stanno permettendo l’arrivo in sicurezza di persone in fuga dall’Afghanistan, la Siria, la Libia, il Corno d’Africa e il campo di Lesbo in Grecia.
Gli aderenti
Hanno aderito alla manifestazione diverse realtà milanesi: Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano, Acli Milano, ANPI Provinciale di Milano, Casa della Carità, Agesci Milano, Centro Pime, Nocetum, Vispe, Fondazione Arché, Fondazione Progetto Arca, Associazione Laudato Sì, Associazione Amici Casa della Carità, Movimento Terza Età-Arcidiocesi di Milano, Parrocchia S. Maria del Carmine-Missionari di San Carlo Scalabriniani, CVX – Comunità di Vita Cristiana.
Per aderire: santegidio.milano@gmail.com