Dalle eccedenze alimentari dell’Esposizione i due famosi chef hanno ricavato il pranzo per i ragazzi delle parrocchie milanesi di Santa Maria alla Fontana e del Sacro Volto. Successo completo
Doppia sfida ieri al Refettorio Ambrosiano per i due chef di turno, Davide Oldani e Andrea Berton: improvvisare dei piatti col cibo destinato a essere buttato via e far mangiare ai bambini le verdure.
Dai gambi degli asparagi (proprio la parte meno nobile che normalmente si preferisce scartare), Oldani ha ricavato una crema fine e morbida come il velluto, con cui ha accompagnato delle classicissime trofie. Il pane secco, avanzato il giorno prima, passando dalle mani di Andrea Berton è diventato un tortino alla cipolla, cotto al forno, condito con purea di pomodoro a freddo, specialità del patron del ristorante di Porta Nuova. Le mele ammaccate, che nessuno avrebbe acquistato, caramellate e appoggiate su una base alla crema di mascarpone, sono state trasformate da entrambi i blasonati cuochi in una delizia per gli occhi e il palato.
«Era da tanto tempo che non ci capitava di divertirci così tanto – racconta Berton mentre in cucina controlla i tempi di cottura -. Cucinare con quello che c’è e cercare di accontentare i bambini con ciò che normalmente non mangiano è stato uno stimolo per la nostra creatività». «I bambini non amano la verdura? Bene, allora non gliela facciamo vedere. Un asparago tritato fine scompare alla vista. È una bugia, è vero, ma a fin di bene. Speriamo funzioni…», sorride Oldani. I piatti puliti e i volti soddisfatti alla fine del pranzo e il tifo da stadio con cui si è concluso questo piccolo esperimento di didattica anti-spreco l’hanno completamente rassicurato.
Di buon ora il camioncino della Caritas ha portato al Refettorio Ambrosiano i bancali dei prodotti alimentari rimasti invenduti sugli scaffali del Supermercato del futuro di Expo, gestito dalla Coop. Intorno alle 10 sono arrivati Oldani e Berton. Dopo un’occhiata alla dispensa, capito quello che c’era a disposizione, hanno improvvisato il menù e dato avvio alle danze in cucina. Un’ora più tardi si è aggiunto anche Massimo Bottura, ideatore dell’iniziativa. Alle 12 era tutto pronto, giusto in tempo per accogliere gli ospiti. Questa mattina ad accettare l’invito sono stati una novantina di bambini e adolescenti delle parrocchie milanesi di Santa Maria alla Fontana e del Sacro Volto, accompagnati dal parroco don Antonio Corvi e dagli educatori.
I ragazzini si sono messi a tavola. Prima di mangiare, hanno recitato una preghiera cantata e hanno risposto a un quiz sulla fame nel mondo preparato dagli animatori di Caritas Ambrosiana. Sorprendentemente non sono stati messi in scacco nemmeno dalla domanda più difficile: suggerire tre modi diversi per riutilizzare il pane secco in cucina. Quasi tutti hanno risposto indicando varie possibilità: bruschette, panatura, crostini e via di questo passo. Dopo il pranzo un’ovazione ha sigillato il loro gradimento. Alla fine foto di gruppo e poi tantissimi selfie con gli chef.
«È stata una bella esperienza, che prosegue il percorso educativo che quest’anno stiamo facendo in oratorio sui temi dell’alimentazione – spiega suor Enrica della parrocchia del Sacro Volto -. E poi capita in un momento perfetto. Tra le letture del Vangelo di ieri c’era l’episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci che si conclude con Gesù che ritira le ceste del cibo avanzato. Oggi abbiamo avuto una dimostrazione pratica di che cosa si può fare con quello che butteremmo».