Marco Sironi, organista e direttore di coro, racconta l’esperienza di animatore liturgico nella sua comunità: «La nostra proposta punta a coinvolgere l’assemblea»

di Luisa BOVE

Marco Sironi
Marco Sironi alla direzione del coro

È un popolo numeroso, quello degli animatori liturgici impegnati nelle parrocchie e Comunità pastorali della Diocesi di Milano: impossibile contarli e classificarli. Anche i loro profili sono variegati: si va dal giovane appassionato alla suora esperta, dall’insegnante di musica che dedica tempo al coro parrocchiale al professionista che presta la sua opera a titolo volontario, fino a tanti altri che si sono formati negli anni, anche grazie alle proposte diocesane.

Come Marco Sironi, fisioterapista all’Istituto clinico Humanitas Mater Domini di Castellanza, che da 13 anni dirige il coro parrocchiale «Gruppo corale San Macario», nato 98 anni fa. Inoltre coordina il gruppo animatori liturgici (musicisti e cantori) ed è tra gli organisti della sua parrocchia, Purificazione Maria Vergine di San Macario (Va) che fa parte della Comunità pastorale Maria Madre della speranza di Samarate. Sironi ha una bella formazione alle spalle: «Ho frequentato i corsi di Direzione di coro e tecnica vocale al Pontificio istituto ambrosiano di musica sacra di Milano e nella primavera scorsa gli incontri online sulla liturgia promossi il sabato pomeriggio dal Servizio diocesano».

Come e quando vi preparate come coro?
Prima del Covid avevamo una prova alla settimana. In questo periodo, invece, in vista delle più importanti festività convoco, in base alle normative vigenti, solo 8-10 coristi (in relazione allo spazio del nostro altare) con 10-15 giorni di anticipo, inviando materiale audio via Whatsapp per ripassare le parti dei canti in programma, per poi trovarci in presenza una sera nella settimana che porta alla solennità. Invece per l’animazione delle domeniche “ordinarie”, sulla base delle tematiche della Parola di Dio della domenica e della preziosa proposta fornita dal Servizio liturgico diocesano, condivido settimanalmente con il gruppo guide-animatori e i musicisti un programma di canti, inviando anche eventuale materiale per il loro ripasso».

Quale importanza attribuisce alla formazione?
È fondamentale per valorizzare il servizio prezioso e delicato che cerchiamo, pur con gli inevitabili limiti, di fare al meglio, e soprattutto per diffondere un comune sentire sulle modalità di animazione nella nostra Diocesi.

Quale cura ponete nelle vostre liturgie domenicali e in altre occasioni di festa?
Cerchiamo di elaborare una proposta di animazione che possa coinvolgere l’assemblea (quando possibile con prove di alcuni ritornelli o parti con i fedeli prima della Messa). Nelle solennità il vestito diventa ancora più a festa per la presenza del coro e la sua polifonia, che certamente dona alla liturgia quel tocco in più, per avvicinare un po’ di più al Mistero.

 

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