Nel Paese sudamericano, su mandato diretto dell’Arcivescovo e incontrando i «fidei donum» ambrosiani, la nuova tappa del progetto internazionale dell’ente di promozione. La racconta il presidente Massimo Achini
di Mauro
COLOMBO
Un viaggio intenso (8 voli in 17 giorni) in un Paese che attraversa un momento delicato. Un’esperienza arricchente, a riprova che la missionarietà sportiva è un’idea vincente. Questo il “bagaglio” che Massimo Achini, presidente del Csi Milano, porta con sé di ritorno dal Perù, dove si è recato nei primi giorni dell’anno con Valentina Piazza, responsabile di «Csi per il mondo» (leggi qui), il progetto nato nel 2011 per inviare volontari delle società sportive ambrosiane in tutti i continenti (Haiti, Camerun, Congo, Madagascar, Kenya, Ruanda, Albania, Bosnia, Iraq, Brasile, Cile…). Un decennale di attività – se si sottraggono i due “persi” a causa della pandemia – festeggiato l’anno scorso con la nascita di «Società sportive Csi per il mondo» (leggi qui), il “club” di sodalizi pronti a “gemellarsi” con realtà omologhe di altri Paesi (già oltre una ventina quelli che hanno aderito).
Il contesto
Quella in Perù è stata una vera e propria “missione”. «Il viaggio è stato effettuato su mandato diretto dell’Arcivescovo – conferma Achini -, che qualche mese fa aveva indicato una possibile destinazione del nostro impegno appunto nel Paese latino-americano, dove operano diversi fidei donum ambrosiani». Una missione, per di più, in un contesto non facile, per la complessa situazione socio-politica che il Perù sta vivendo (leggi qui). «Ci siamo mossi con una certa circospezione – ammette Achini -. Abbiamo avvertito la tensione sociale e constatato la presenza militare nelle strade, ma tutto questo non ha ostacolato i nostri programmi».
A Huacho
La prima tappa è stata a Huacho, città sulla costa a circa tre ore di auto dalla capitale Lima, dove presta il suo servizio il prete ambrosiano don Antonio Colombo. «Lui stesso si autodefinisce «calice e pallone» per la sua forte sensibilità sportiva, tant’è che ormai 15 anni fa ha fondato una società sportiva dal nome “milanese”, Greco San Martino – spiega il presidente del Csi -. Abbiamo allenato i suoi ragazzi e svolto un corso di formazione per i suoi allenatori. Abbiamo organizzato un torneo a sei squadre all’interno del grande carcere locale, nel quale sono reclusi oltre 2000 detenuti. Con don Antonio abbiamo poi incontrato il Vescovo, visitato alcune parrocchie e tenuto una serata dedicata agli italiani “di terza generazione”, che hanno nonni o bisnonni originari del nostro Paese».
A Pucallpa
Da Huacho Achini e Piazza si sono spostati a Pucallpa, al margine della foresta amazzonica. «Siamo stati ospiti del Centro giovanile del Vicariato, gestito da Koumar e Marta, coniugi fidei donum con la loro piccola Letizia, di quasi 2 anni – racconta -. Abbiamo incontrato il Vescovo, un salesiano appassionato di sport che ci ha molto incoraggiato. E abbiamo visitato le parrocchie dei sacerdoti fidei donum. Quella di don Tommaso Nava sembra proprio una parrocchia italiana, con l’oratorio estivo in pieno svolgimento: qui abbiamo vissuto una giornata meravigliosa in una bidonville. Nella comunità di don Luca Zanta abbiamo trascorso una giornata nel carcere minorile. E poi abbiamo incontrato don Massimo Mattarucchi, sacerdote dell’Operazione Mato Grosso, che nella sua parrocchia ha una società sportiva che impegna anche persone con disabilità». Ma l’esperienza più emozionante è stata all’interno della foresta: «Siamo stati in un villaggio raggiungibile solo in barca, dopo 4/5 ore di navigazione, dove abbiamo posto le basi per organizzare un torneo tra alcuni di questi villaggi: sarà la prima competizione sportiva in Amazzonia».
I passi futuri
Mentre Achini e Piazza si trovavano in Perù, l’Arcivescovo, nel corso del suo recente viaggio in Camerun, ha incontrato Francis Kommonge, presidente di «Csi per il mondo» in quel Paese, toccando quindi con mano la “ramificazione” del progetto. «Dobbiamo davvero ringraziare lui e don Maurizio Zago (responsabile della Pastorale missionaria diocesana, ndr) per averci “suggerito” il Perù – sottolinea Achini -. Ora a loro relazioneremo e illustreremo i passi futuri». L’impegno è quello di sostenere tutte le realtà incontrate, individuando una società sportiva che si gemelli con quella di don Antonio a Huacho e altre due/tre disponibili a fare altrettanto con quelle di Pucallpa. «Dove torneremo – annuncia Achini – nella prossima estate per organizzare un corso di formazione sportiva per giovani, magari portando con noi alcuni volontari italiani, e il torneo nella foresta, e poi nel gennaio 2024 per proseguire la collaborazione».
Insomma, dopo lo stop imposto dalla pandemia, «Csi per il mondo» è ripartito con rinnovato vigore: «Il primo viaggio è stato in novembre in Madagascar, dove abbiamo formato 100 ragazzi insieme ai tecnici delle società Santa Cecilia e Linea Verde. Ora questa missione in Perù e a febbraio l’Osa di Sesto San Giovanni partirà per il Bangladesh. Esperienze che confermano come mettere radici sportive nelle periferie del mondo funziona».