«A nostro agio nella storia» è il tema della Quattro giorni, in programma dal 14 al 23 settembre in presenza in sei sedi oppure in webinar. Iscrizioni online
di don Matteo
Dal Santo
Responsabile del Servizio diocesano per la Catechesi
La Quattro giorni Comunità educanti è una sosta di riflessione diocesana che desidera dare slancio all’inizio di un nuovo anno pastorale e in particolare alla ripresa dei cammini di catechesi. Si tratta di un’esperienza di Chiesa che raduna molte persone che hanno a cuore l’annuncio del Vangelo e che si riscoprono, proprio per questo, a camminare insieme.
Il titolo dell’edizione di quest’anno prende le mosse da una citazione dell’Arcivescovo, che ci ricorda che noi possiamo sentirci anche oggi «a nostro agio nella storia». Non tanto perché non vediamo i problemi, le sfide e le difficoltà che si presentano, quanto piuttosto perché, come discepoli di Gesù, sappiamo di ricevere da Dio un tempo benedetto e quindi abitabile.
Cambia il mondo, cambiano gli uomini e i cristiani tra gli effetti della pandemia, con tutto ciò che ha generato in noi e nelle nostre comunità, e gli eventi di guerra che ci fanno riscoprire ancora più fragili e incerti. La Chiesa come si pone di fronte ai cambiamenti della storia, della società e della cultura? Scegliamo la via della docilità. Desideriamo cioè rimanere disponibili ad andare dove lo Spirito ci conduce. Per questo ascoltiamo, cerchiamo, ci interroghiamo, sperimentiamo in vista di un discernimento comunitario.
Le provocazioni
In questa Quattro giorni ci lasciamo condurre da alcune provocazioni del nostro tempo che possono diventare «luoghi di rivelazione».
La prima questione è la ministerialità nella Chiesa. Il tema è segnalato dal recente Motu proprio di Papa Francesco Antiquum Ministerium dedicato al ministero del catechista (leggi qui). La nostra riflessione però vorrebbe essere più ampia e cioè sul fatto che tutto il popolo di Dio, in molti modi e con differenti ruoli, partecipa e collabora all’azione della Chiesa. Dunque una riflessione su cosa significhi immaginare ed edificare una Chiesa ministeriale e sinodale.
La seconda provocazione riguarda l’introduzione alla partecipazione liturgica dei ragazzi e delle loro famiglie, che è diventata particolarmente faticosa in quest’ultimo periodo. Da dove si parte per educare a pregare e a celebrare? Proviamo a rispondere esplorando la circolarità, quasi un girotondo, che si può instaurare tra Liturgia, famiglia e catechesi. Attraverso questo reciproco legame si forma una capacità simbolico e rituale nei ragazzi e negli adulti. È ciò che in parte già avviene ed è propiziato dall’itinerario d’iniziazione cristiana Con Te! (leggi qui). Porteremo numerosi esempi concreti, a partire dalla proposta diocesana e dalla vita di alcune comunità che potranno illuminare ulteriori passi promettenti da vivere nella propria realtà locale.
Infine la terza provocazione riguarda ciò che è cambiato in noi adulti. Il tempo che viviamo, segnato dalla pandemia e dalla guerra, ha segnato il vissuto di tutti. L’incontro con i genitori dei ragazzi, in particolare, permette spesso di incontrare inquietudini e paure, ma anche domande di senso e una ricerca di risposte. Quali domande e quale annuncio per questo tempo?
In presenza e a distanza
Quest’anno, pur mantenendo la possibilità di seguire la formazione nella modalità online, riprendiamo a incontrarci, per chi desidera, in presenza. Abbiamo scelto sei luoghi della Diocesi per favorire la partecipazione del maggior numero di persone e per ridare alla formazione il volto di una chiesa che si raduna. I relatori presenteranno la loro relazione due volte, al pomeriggio (alle 15) e alla sera (alle 20.45), rivolgendosi a tutti i partecipanti sia in presenza, sia in collegamento (vedi qui il programma).
La formazione diocesana della Quattro giorni è quindi di più rispetto a un corso di aggiornamento. È il tentativo di far maturare insieme un sentire comune e una mentalità condivisa. Quando i cambiamenti sono complessi e articolati, abbiamo bisogno tutti di appuntamenti come questo, per affrontare insieme, con serenità e competenza, le grandi sfide del nostro tempo.