Sabato 9 aprile in via Sant’Antonio l’incontro con l’Arcivescovo, dopo percorsi iniziati singolarmente e proseguiti nella comunità diocesana in preparazione al Battesimo, che dieci di loro riceveranno nella Veglia pasquale in Duomo. Ne parla Don Matteo Dal Santo, responsabile del Servizio diocesano
di Annamaria
Braccini
Sabato 9 aprile alle 17.30, al Centro pastorale di Milano (via Sant’Antonio 5), l’Arcivescovo incontra i catecumeni della Diocesi. Don Matteo Dal Santo, responsabile del Servizio per la Catechesi e il Catecumenato, riflette su questo momento tradizionale e importante.
Quanti sono i catecumeni 2022?
Sono 65, un numero leggermente inferiore al solito. Credo che la pandemia abbia causato questa limitazione, considerando che i cammini di fede, di solito, iniziano proprio a partire dalle relazioni.
Qual è il loro profilo?
Le donne sono 47, i maschi 18. Le nazionalità maggiormente rappresentate sono l’Italia (25), l’Albania (7), la Nigeria (5), il Perù (3) e poi Egitto, Costa d’Avorio e altri Paesi. Relativamente all’età, si va dai 14 anni a un settantenne; 32 sono nella fascia dai 21 ai 35 anni. I catecumeni in cammino nel primo anno del percorso sono invece 88.
Alcuni di loro riceveranno il Battesimo nella Veglia pasquale in Duomo?
Sì, 10, mentre gli altri riceveranno i sacramenti nella propria parrocchia, proprio a sottolineare il radicamento nella realtà che li accoglie.
Come si arriva al Battesimo?
Per la maggioranza contano le relazioni affettive: i familiari, spesso i nonni – un fidanzato o una fidanzata e le rispettive famiglie che sono cristiane – spingono a frequentare la comunità. Qualcuno sperimenta una ricerca più personale a livello individuale, magari cominciando a partecipare semplicemente alla Messa. In tutti i casi avviene successivamente, un contatto più diretto con la comunità. Quando si avvia il cammino vero e proprio del catecumenato vi sono due aspetti. Il primo è quello nel quale ogni catecumeno viene affiancato da un accompagnatore, solitamente della parrocchia che fa un poco da catechista e introduce alla vita comunitaria. I momenti corali sono invece tre ritiri annuali proposti a livello zonale. Certamente l’incontro con l’Arcivescovo è sempre il momento più atteso e partecipato.
Su quali punti verterà il dialogo con lui? Ci saranno domande da parte dei catecumeni?
Il momento di incontro prevede prima una meditazione per i catecumeni, che poi, con i loro accompagnatori, riprenderanno la riflessione preparando alcune domande, a gruppi, da rivolgere all’Arcivescovo.
Per la Traditio i catecumeni saranno in Duomo?
Naturalmente. Saranno seduti nella prima fila per la consegna del Simbolo degli Apostoli, il Credo, e per una preghiera che l’Arcivescovo pronuncerà su di loro.