Una grave crisi alimentare è in corso da anni nella regione. Sostegno all’intervento nel Tigray, per la fornitura di beni di prima necessità, il ripristino di strutture sanitarie ed educative e il supporto psicosociale
In occasione del vertice tra Unione Europea e Unione Africana (Bruxelles 17-18 febbraio), Caritas Italiana ha rilanciato gli appelli di Chiese locali e organizzazioni internazionali, evidenziando la gravità della situazione umanitaria nella regione del Corno d’Africa. Qui la combinazione di conflitti e di una gravissima siccità, con intensità mai registrata dal 1981, sta provocando una terribile crisi alimentare.
La siccità e la guerra
Sono infatti 20 milioni le persone in condizioni di grave insicurezza alimentare; una terza stagione consecutiva di scarse precipitazioni, a fine 2021, ha portato a significative perdite di raccolto e di bestiame in vaste aree rurali di Etiopia, Somalia e Kenya; una quarta stagione di precipitazioni inferiori alla media è prevista tra marzo e maggio.
La guerra nel nord Etiopia (regione del Tigray, Amhara e Afar, dove si combattono da novembre 2020 forze governative e milizie regionali) ha già provocato, oltre alle vittime delle violenze, migliaia di morti per fame, 4 milioni di sfollati e circa 9 milioni di persone che necessitano di assistenza umanitaria, assai difficile da portare.
La rete internazionale Caritas è in contatto con le Caritas dei Paesi colpiti. Caritas Ambrosiana sostiene in particolare l’intervento nel Tigray, dove il piano 2022 di Caritas Etiopia si focalizza sulla fornitura di beni di prima necessità, sul ripristino di strutture sanitarie ed educative e sul supporto psicosociale. Caritas Ambrosiana continuerà a sostenere queste iniziative, anche in Sudan per l’assistenza ai profughi.
Info e donazioni: www.caritasambrosiana.it