Nel 591° anniversario dell'Apparizione, venerdì 26 maggio nella Messa presieduta dall’Arcivescovo di Milano con annessa indulgenza plenaria
Il Santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio ricopre da sempre un ruolo centrale per i cattolici della Lombardia. Oltre a essere una meta costante di pellegrinaggi, in questo luogo mariano durante il difficile periodo della pandemia sono state celebrate la preghiera di affidamento dell’Italia alla protezione della Madre di Dio (maggio 2020) e diverse Messe in suffragio delle vittime del Covid-19.
Venerdì 26 maggio, la celebrazione al Santuario di Caravaggio per il 591° anniversario dell’apparizione della Vergine alla giovane contadina Giannetta (1432) e nella solennità di Santa Maria del Fonte, patrona della Diocesi di Cremona, assume un significato particolare. Nell’occasione, infatti, il Santuario – che tradizionalmente è sede degli incontri della Conferenza Episcopale Lombarda (Cel) – sarà ufficialmente riconosciuto come “Santuario regionale”. A presiedere la solenne Messa pontificale sarà l’Arcivescovo di Milano e metropolita di Lombardia, nonché presidente della Cel, monsignor Mario Delpini, insieme al Vescovo di Cremona, monsignor Antonio Napolioni, e ai Vescovi di tutte le diocesi lombarde (vedi qui la locandina).
Delpini: «Il Santuario della povera gente»
«La nostra terra devota venera e prega Maria in ogni luogo, sui monti e nei boschi, nelle città e nei paesini – spiega l’arcivescovo Delpini -. Il Santuario di Caravaggio è il Santuario facile da raggiungere, è facile trovare il parcheggio, si cammina in piano e anche se piove si può stare al riparo. È il Santuario che non impone faticose salite o percorsi accidentati. È il Santuario della povera gente che, come la giovane Giannetta, ha già il peso della vita da portare e forse non sopporterebbe che anche la devozione imponga pesi e sacrifici. La povera gente vorrebbe piuttosto trovare presso Maria, la Madre di Gesù e la Madre di tutti, un luogo per riposare, per piangere ed essere consolata».
Continua monsignor Delpini: «Lo riconosciamo Santuario regionale perché sia per tutti un invito a trovare sollievo nella preghiera. Si trova – per così dire – al centro della Lombardia, dove si incrociano tre province e tre diocesi e i Vescovi della Conferenza Episcopale Lombarda si trovano abitualmente a Caravaggio, ospiti della Casa di spiritualità, per le loro riunioni. Ci sono buone ragioni per questo riconoscimento. E c’è anche la speranza che il territorio che lo circonda continui a essere ospitale, distensivo, non assediato da un traffico eccessivo, accogliente e cordiale per tutti».
Napolioni: «Da Maria una carezza di Dio»
«Nei suoi quasi seicento anni di vita – ricorda dal canto suo il Vescovo di Cremona – il Santuario di Caravaggio si è guadagnato un affetto enorme da parte delle comunità di tutta la regione e dei loro vescovi. Pensiamo a momenti straordinari di festa di popolo come le visita di papa Giovanni Paolo II o dell’arcivescovo Montini. Anche noi, con la nostra generazione, non vogliamo venire meno a questa gratitudine per Maria che qui ha portato una carezza di Dio alle nostre comunità».
Conclude mons. Napolioni: «La Chiesa di Cremona è fiera di questo progetto e umilmente si mette a servizio perché la comunione tra le Chiese lombarde possa crescere ancora. Mi auguro che tutti si sentano sempre più “di casa” nella preghiera, nella ricerca di Dio e nella grazia del perdono: davvero il Santuario sia un ospedale da campo accessibile a tutti».
Il programma
La giornata entrerà nel vivo alle 10.30, con il solenne Pontificale presieduto dall’arcivescovo Delpini e concelebrato da tutti i Vescovi della regione, con annessa indulgenza plenaria. Prima di entrare in Basilica i presuli, partendo in processione dal Centro di spiritualità, sosteranno al Sacro Fonte dove, dopo aver recitato l’atto penitenziale, sarà deposto un mazzo di fiori in omaggio alla Vergine.
Nel pomeriggio, come da tradizione, la Basilica resterà aperta per le visite al Sacro Speco e per la preghiera comunitaria del Rosario continuato, a partire dalle 14.30. Alle 16.40, poi, il Vescovo di Cremona presiederà la memoria dell’apparizione, con la lettura del messaggio della Vergine a Giannetta, l’aspersione dei fedeli e il canto dei secondi vespri. Alle 18 la Messa in Basilica chiuderà le celebrazioni pomeridiane. I momenti di preghiera comunitaria proseguiranno però anche in serata, dalle 21, con il Rosario con i flambeaux sotto i portici: un’occasione che a Caravaggio si ripete il 26 di ogni mese.
A ricordare la dedicazione di Santa Maria del Fonte come Santuario regionale sarà incisa sull’obelisco la scritta “Santuario regionale della Lombardia”. La celebrazione del mattino vedrà la presenza anche di una rappresentanza istituzionale di Regione Lombardia e del territorio di Caravaggio.
La Messa pontificale del mattino e la Memoria dell’Apparizione del pomeriggio saranno trasmesse in diretta tv su Cremona1 (in Lombardia sul canale 19 del digitale terrestre) e attraverso i canali web e social della Diocesi di Cremona e del Santuario di Caravaggio.