«Sarà un segno della Chiesa in uscita»: così monsignor Fausto Gilardi, responsabile del Servizio diocesano per la Pastorale liturgica, presenta la celebrazione diocesana del Corpus Domini, che l’Arcivescovo presiede giovedì 16 giugno nel Decanato San Siro Sempione Vercellina
di Annamaria
Braccini
Dopo due anni di pausa, la processione del Corpus Domini per le vie di Milano, così come la conosciamo (leggi qui la presentazione). «Cammineremo per le strade della periferia della città, anzitutto portando l’Eucaristia, riconoscendo che nell’Eucaristia c’è il mistero della Pasqua di Gesù, che dà senso alla vita, accoglie i desideri dell’uomo e le sue sofferenze». A suggerire come vivere il Corpus Domini è monsignor Fausto Gilardi, responsabile del Servizio diocesano per la Pastorale liturgica.
Infatti l’Eucaristia verrà portata tra le mani dall’Arcivescovo…
L’Eucaristia sarà centrale e la Chiesa intera, rappresentata da tutti i fedeli, la porterà tra le strade della gente, per dire che il vissuto quotidiano deve essere interpretato a partire dal dono incondizionato di sé.
La processione del Corpus Domini vede la partecipazione di autorità civili, ma anche dell’associazionismo, delle grandi realtà universitarie. Significa che tutti possono comunicare questi valori?
Certo. L’invito rivolto alle istituzioni civili, accademiche e pastorali indica il desiderio di ritrovare l’unità nel mistero di Cristo. È un segno della Chiesa in uscita, per usare l’espressione di papa Francesco, che va incontro all’uomo là dove vive, per le sue vie, attorno alle case, dentro i problemi. Il percorso, oltretutto, si snoderà in un quartiere e Decanato come San Siro Sempione Vercellina, attraversato da tante difficoltà sociali. Vogliamo portare un messaggio rivolto a tutti, a chi crede e chi no, ai milanesi da sempre o arrivati da Paesi lontani, infatti, vi saranno anche le Cappellanie straniere.
Ci sono quest’anno particolarità specifiche?
Il tema è «Torniamo al gusto del pane. Per una Chiesa eucaristica e sinodale», che è anche quello del Congresso eucaristico nazionale di Matera del 22-25 settembre. Attorno al tema del pane verrà proposta una riflessione modulata su testi della Scrittura e di papa Francesco, su invocazioni e alcune preghiere. Il primo punto che sarà sottolineato, dopo la celebrazione nella chiesa della Beata Vergine Addolorata in San Siro, è «Il pane, frutto della terra e del nostro lavoro». Nel secondo momento si rifletterà su «Il pane, cibo della condivisione». Il terzo momento è «Questo pane è il mio corpo che è per voi» – il segno grande del dono che Gesù ha fatto di se stesso -, mentre il quarto momento è intitolato «Il pane vivo disceso dal cielo»: lì il riferimento sarà il brano di Giovanni al capitolo 6.
Si pregherà anche per la pace?
Sì, soprattutto nella sosta conclusiva davanti alla chiesa di San Giuseppe Calasanzio, sono previste invocazioni proprio per chiedere il dono della pace, dell’unità, della misericordia, per chiedere la presenza del Signore nelle nostre famiglie e nella vita dei nostri giovani.