È la città varesina a ospitare quest’anno la celebrazione del “Señor de Los Milagros”, preceduta dalla novena e vissuta nella processione e nella Messa presieduta dal prevosto monsignor Pagani. «Aspettiamo circa 3 mila persone», anticipa don Alberto Vitali, responsabile della Pastorale dei migranti
di Cristina
CONTI
Domenica 29 ottobre Busto Arsizio (Varese) ospita la celebrazione del Señor de Los Milagros, una festa devozionale peruviana che, in seguito alla migrazione di migliaia di persone dal Paese sudamericano, si è ormai diffusa anche in Italia.
«Anche quest’anno seguiamo lo schema consueto, con la novena dal 19 al 28 ottobre, alle 19 nella chiesa di Santo Stefano Maggiore, e poi la tradizionale processione – spiega don Alberto Vitali, responsabile del Servizio diocesano per la Pastorale dei migranti -. Il ritrovo è previsto per le 10 davanti al Santuario di Santa Maria di Piazza, di cui quest’anno ricorrono i cinquecento anni della fondazione». La processione partirà alle 10.30, percorrerà le vie del centro storico della città (via Cavallotti, corso Europa, piazza Manzoni, piazza San Michele, via Volta) e terminerà alle 14.30 per la Messa, celebrata nel cortile del Museo del Tessile da monsignor Severino Pagani, prevosto di Busto Arsizio.
La denominazione Señor de Los Milagros deriva dal dipinto di uno schiavo angolano sul muro di una casa di Lima. Vi sono raffigurati i misteri fondamentali della fede cristiana: Dio Padre, la Colomba che rappresenta lo Spirito Santo e Cristo in Croce. Una rappresentazione che aiuta i fedeli a riflettere sul loro credo e a pregare insieme. L’immagine, sopravvissuta al terremoto del 1655 che distrusse la capitale peruviana, ha resistito anche ad altri cataclismi e calamità che hanno colpito la città e i suoi edifici nel corso dei secoli: è quindi arrivata fino ai nostri giorni miracolosamente intatta e oggi è conservata nel Santuario de Las Nazarenas, costruito alla fine del XVII secolo. Tantissimi pellegrini si recano periodicamente nella capitale peruviana a renderle omaggio.
Nella Diocesi ambrosiana la festa si è svolta in principio a Milano, richiamando l’attenzione anche dei fedeli italiani. La prima edizione si è svolta nel 1996 (in via Copernico, sede originaria della Cappellania dei Migranti). Nel 2006, in occasione del decimo anniversario della sua celebrazione in Italia, vi hanno partecipato ben 15 mila fedeli. Dal 2008 la Confraternita Hermandad Del Señor del Los Milagros è diventata diocesana per approvazione del cardinale Dionigi Tettamanzi. Nel corso degli anni la manifestazione è diventata itinerante e si celebra ogni volta in una località diversa. «Quest’anno ci aspettiamo circa 3 mila partecipanti, quasi totalmente peruviani, che arriveranno a Busto Arsizio anche dal circondario – sottolinea don Vitali -. È davvero bello vedere questa grande devozione, che coinvolge sempre tante persone».
Durante la processione, molto lenta, l’immagine sarà al centro e verrà trasportata da una portantina (Anda) sostenuta da 24 uomini, appartenenti alla Hermandad, che procederanno secondo una particolare andatura, mentre i bambini riceveranno una benedizione speciale. «Lungo il percorso, come sempre, si reciterà il Rosario e ci saranno canti devozionali accompagnati da una banda – aggiunge don Vitali -. Ogni tanto si effettueranno brevi soste per scambiarsi omaggi floreali: i fiori presenti sulla portantina verranno distribuiti alla gente cammin facendo».
Una bella tradizione, insomma, espressione di una fede popolare ancora viva e forte, trasmessa di generazione in generazione e che resiste al logorio del tempo. Ma anche un’occasione per vivere un momento di preghiera insieme ai migranti.