Il presidente di Portofranco, onlus che ogni anno eroga gratuitamente ripetizioni e tutoring a mille giovani: «Il Comune ci aiuti, per esempio venendoci incontro nelle spese d’affitto della sede»
di Luisa
BOVE
Forse non tutti sanno che a due passi dalla Darsena, nel cuore di Milano, da oltre vent’anni esiste Portofranco, un centro di aiuto gratuito per lo studio, rivolto agli studenti delle superiori, che grazie all’azione di 300 volontari (100 adulti e 200 giovani) eroga ogni anno ripetizioni e tutoring agli studenti. Ogni anno si superano i mille iscritti. «Durante la pandemia abbiamo chiuso solo una settimana – dice Alberto Bonfanti, presidente della onlus -, poi abbiamo riaperto facendo lezioni online. Da settembre stiamo ripartendo in presenza perché i ragazzi hanno bisogno di essere aiutati, ma anche di avere un luogo per studiare insieme».
La sede di Portofranco è di proprietà del Comune di Milano, quindi i responsabili hanno sempre avuto rapporti con le varie amministrazioni, a partire dal sindaco dei primi tempi, Gabriele Albertini. «Il nostro lavoro è sempre stato apprezzato – assicura il presidente -, ma ora chiediamo che ci venga riconosciuto anche in termini di sostegno economico. Dobbiamo ridefinire con il Comune l’affitto dei locali in cui siamo in viale Papiniano». È uno spazio bello, ristrutturato dalla onlus perché all’epoca era abbandonato. «Chiederemmo che ci venga riconosciuto anzitutto il lavoro di sistemazione dei locali – dice Bonfanti – e poi il servizio gratuito che offriamo. Le cifre che ci sono state proposte come affitto ci sembrano spropositate per un’opera sociale che fa risparmiare 500 mila euro all’anno alle famiglie sul diritto allo studio. Siamo una onlus e certe spese non possiamo sostenerle».
I ragazzi che frequentano Portofranco vengono da tutta Milano e anche dall’hinterland: un ragazzo arriva addirittura da Locate Triulzi. Il bacino di utenza oggi comprende 136 scuole, «dove ormai siamo anche conosciuti e i professori stessi ci mandano gli studenti». La sede poi è molto comoda da raggiungere perché ci si arriva con la metropolitana.
A gestire il servizio c’è un gran numero di volontari adulti, insegnanti in attività o in pensione, ma anche persone che hanno altre competenze o svolto altre professioni. In comune tutti hanno la passione e il desiderio di aiutare i ragazzi nello studio. Infine ci sono i giovani universitari che hanno da poco concluso le superiori.