Il presidente Matteo Truffelli ha aperto l’Assemblea nazionale sul tema «Ho un popolo numeroso in questa città». Domenica prossima l'elezione del nuovo Consiglio
«Ci auguriamo buona Assemblea, e buona Festa della Liberazione». Matteo Truffelli, presidente dell’Azione cattolica italiana, ha aperto l’Assemblea nazionale associativa con un messaggio di saluto agli 800 delegati e ai 270 mila soci che, grazie allo streaming, possono seguine i lavori. Il programma dei lavori è stato diluito nell’intera settimana che porterà, domenica 2 maggio, all’elezione del nuovo Consiglio nazionale. Truffelli ha salutato gli associati in Italia, le Azioni cattoliche presenti in diverse altre nazioni, le altre associazioni e movimenti ecclesiali che hanno inviato messaggi di saluto e di amicizia, e poi ha dato lettura dei messaggi di papa Francesco e del Presidente Sergio Mattarella. Tra i numerosi messaggi anche quelli del cardinale Bassetti, presidente della Cei.
«Siamo felici di ritrovarci proprio nel giorno in cui facciamo memoria della fine della guerra e della sconfitta della tirannia. Ricordare l’impegno di tutti coloro che lottarono e si sacrificarono per liberare l’Italia e l’Europa dall’oppressione, dare vita a una società più umana, a istituzioni più giuste e libere, ci aiuta a tenere sempre ben presente che non possiamo mai dare per scontato ciò che è stato conquistato a un prezzo tanto alto. Ci ricorda che libertà, diritti, democrazia non sono obiettivi raggiunti una volta per tutte – ha detto Truffelli -. È la lezione che ci è stata consegnata da Rosario Livatino, di cui avremo la gioia di vivere la beatificazione il 9 maggio prossimo. Il “piccolo giudice” seppe trasformare la formazione alla responsabilità vissuta in Ac in dedizione alla propria terra, alla giustizia, all’umanità».
«Il tempo che stiamo vivendo ci consegna questa consapevolezza in modo molto forte, e drammatico. Tante certezze, tante sicurezze che pensavamo di avere si sono incrinate in questo anno di pandemia, chiedendoci di ripensare noi stessi e il mondo che vogliamo essere: la società che vogliamo costruire, la Chiesa che vogliamo sognare». E più avanti: «Desidero ringraziare davvero di cuore tutti voi per la generosità, la responsabilità, la forza e la creatività con cui avete fatto in modo che l’Ac non si fermasse, non tirasse i remi in barca in attesa di tempi migliori, ma continuasse a essere, per migliaia di bambini, anziani, giovani e adulti, un’àncora e una compagna di strada, una rete di relazioni buone, da cui sentirsi sostenuti e custoditi. Grazie, perché sappiamo che non è stato facile: avete dovuto inventare modalità e strumenti nuovi, ripensare iniziative e proposte, e sperimentare anche nuovi modi di vivere la responsabilità, proprio quando per molti di voi il servizio diocesano era appena cominciato».
«In quest’anno così particolare abbiamo anche dovuto misurarci con il dolore per la scomparsa di tanti volti amici, di persone care dell’associazione, tra cui numerosi assistenti. Li ricordiamo con affetto e gratitudine, con tristezza, e con gioia per il dono che sono stati per noi e per la Chiesa. Per tutti loro, e per le tante persone che hanno sofferto e soffrono, pregheremo nel momento di martedì sera». Infine «ci auguriamo allora buon lavoro, perché questi saranno giorni molto importanti. Questa Assemblea sarà un’Assemblea molto importante, perché saremo chiamati a tentare di capire, insieme, come l’Ac potrà essere all’altezza del tempo in cui ci troviamo».
Le parole del Papa e di Mattarella
«In occasione della diciassettesima Assemblea nazionale dell’Azione cattolica italiana, il Santo Padre Francesco è lieto di inviare il suo cordiale saluto ai delegati e assistenti regionali e diocesani che vi prenderanno parte da remoto». Il messaggio di saluto del Pontefice è arrivato tramite il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato di Sua Santità. «Egli auspica – vi si legge – che ciascuno possa realizzare i propositi e le prospettive pastorali che scaturiranno dall’incontro, testimoniando con un impegno sempre più generoso l’amore di Cristo che riempie di significato l’esperienza umana. Con tali voti, il Santo Padre invoca dal Signore, auspice la Vergine Maria, copiosi doni dello Spirito e di cuore invia la benedizione apostolica, pegno di ogni desiderato bene».
«Rivolgo un caloroso saluto a tutti i partecipanti alla XVII Assemblea nazionale dell’Azione cattolica italiana, dal titolo “Ho un popolo numeroso in questa città», quale significativo momento di incontro dei componenti della vostra realtà associativa che, accanto alla propria finalità religiosa, è costantemente protesa alla affermazione di principi di solidarietà e di dignità della persona»: dal Quirinale anche il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Sollecitare nella comunità la crescita di questi valori costituisce un fattore decisivo per una società che si fondi sulla convivenza e sulla democrazia, sulla promozione di autentico progresso – scrive Mattarella, che in gioventù fu membro dell’associazione -. Sono certo, dunque, che la vostra assemblea, particolarmente nelle attuali condizioni, si rivelerà un prezioso momento di riflessione su questioni di particolare importanza e attualità. Con questo spirito, rivolgo ai partecipanti un intenso augurio di buon lavoro».
Bassetti: «Una testimonianza di fede di laici adulti e maturi»
«Carissimi amici e amiche dell’Azione cattolica, è per me motivo di grande gioia poter portare questo saluto alla vostra XVII Assemblea nazionale». Comincia con queste parole il videomessaggio inviato dal card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, all’Ac. «Anche se siamo distanti con il corpo, siamo ugualmente vicini con lo spirito. Io vi sento vicini, siete nelle mie preghiere e nel mio cuore. Il cuore di un vescovo che è stato a un passo dal fermarsi e che ha sperimentato la sofferenza, il dolore e la solitudine della malattia. Il Signore ha però voluto che io continuassi ancora questo pellegrinaggio in questo mondo così duramente segnato dalla pandemia». Il messaggio del card. Bassetti prosegue con queste parole: «Mai come in questo periodo, così difficile e così incerto, è assolutamente necessario annunciare al mondo la bellezza del Vangelo ed è assolutamente doveroso testimoniare, con la propria vita, la presenza cristiana nella società. E voi oggi con questa Assemblea nazionale fate proprio questo: annunciate a tutta l’Italia la vostra presenza, la vostra testimonianza di fede di laici adulti e maturi».
«Io non posso fare altro che ringraziarvi a nome della Chiesa italiana. Perché dimostrate ancora una volta che la sorgente dell’Azione cattolica continua a sgorgare incessantemente nonostante le difficoltà del momento. La vostra storica presenza nell’Italia oggi si ammanta di significati sempre nuovi e che spero saranno sempre più fecondi anche nel prossimo futuro. Un futuro che si annuncia ricco di aspettative e di strade nuove da percorrere». Bassetti ne indica due: «Il prossimo incontro sul Mediterraneo che si svolgerà nella primavera del 2022 e l’inizio di un cammino sinodale che rappresenta un’autentica novità per la nostra Chiesa e il nostro Paese. Io confido molto nel vostro impegno e soprattutto sulla vostra partecipazione. Abbiamo bisogno infatti di ascoltare e di comprendere tutte le voci della comunità ecclesiale a partire da quelle, come l’Azione cattolica, che hanno più storia alle spalle. La tradizione e l’esperienza, come ben sapete, hanno un significato profondo. E voi, che siete la più grande associazione di laici cattolici italiani, sono sicuro che saprete rispondere a questa sfida con grande senso di responsabilità, comunione e serietà».
«Faccio mie, pertanto, le parole degli Atti degli Apostoli che fanno da titolo a questa Assemblea nazionale e vi esorto a non avere paura ma di continuare a parlare perché c’è un popolo numeroso in questa città. Il popolo di Dio che guarda con timore e speranza al Signore non ha nulla da temere: il cammino è lungo, forse tortuoso, ma la meta finale è il Cielo. Ma il Paradiso come ci ha testimoniato Giorgio La Pira – che dell’Azione cattolica fu membro – non è solo il fine della vita ma è già presente, oggi, nella preghiera, nella Parola e nell’Eucarestia. Il Paradiso è quindi la sorgente della nostra stessa esistenza che ci dà la forza e la gioia in ogni momento della vita. Anche in quelli più bui segnati da guerre, crisi economiche o pandemie». Infine un auspicio: «In attesa dell’eternità non lasciatevi scoraggiare dal cercare e dal trovare questi squarci di paradiso nella vita terrena, fatevi illuminare dall’unica luce che riscalda senza bruciare, che rinfranca senza chiedere nulla in cambio: la luce di Cristo. Vi auguro di cuore di poter svolgere i vostri lavori con parresia ed efficacia e vi do la mia benedizione paterna».