Il messaggio dell’Arcivescovo per la Giornata diocesana (14 novembre): il quotidiano cattolico rappresenta «un invito a resistere alla banalità» per lettori disposti ad accoglierlo
di monsignor Mario
DELPINI
Arcivescovo di Milano
I giovani che hanno partecipato all’evento «Giovani e Vescovi lombardi» hanno ricevuto in dono l’abbonamento ad Avvenire. Con questo dono sono coinvolti in una sfida affascinante e ardua. È un segno di stima per i giovani e un invito a resistere all’assedio della banalità insinuata dalla prepotente pervasività della comunicazione a servizio del mercato e dell’ideologia.
Nel nostro contesto contemporaneo l’informazione sembra condannata a ridursi a titoli e slogan. Le persone intelligenti sono capaci di originalità: cercano pensieri e ragioni. Il giornale Avvenire si dichiara disponibile per offrire pensieri e ragioni. I giovani, insieme con gli adulti, esprimeranno un interesse per stare dalla parte delle persone intelligenti?
Le discussioni abituali sono caratterizzate da grida, insulti, sceneggiate, parole aggressive. Coloro che cercano di capire e di pensare sono originali. Dialogano, sanno ascoltare le persone che esprimono considerazioni e argomenti, quelle che offrono dati e testimonianze per documentare prese di posizione. Il giornale Avvenire offre abitualmente le ragioni pro e contro gli orientamenti politici, le proposte di legge, i punti di vista degli intellettuali. I giovani, gli adulti, gli anziani avranno l’umiltà e la pazienza per entrare nelle discussioni con argomenti e dati piuttosto che con pregiudizi e ideologie?
Nel nostro tempo le vicende della Chiesa sono oggetto di una attenzione costante e pregiudicata. Quello che della Chiesa interessa agli strumenti di comunicazione è fornire una informazione orientata a screditare la Chiesa. Il giornale Avvenire è impegnato a documentare la vita di una Chiesa, quella italiana e l’intera Chiesa cattolica: non la ricerca della notizia scandalosa, ma la documentazione di una presenza provvidenziale, lungimirante, costruttiva a ogni latitudine. Merita inoltre di essere sottolineata la fruttuosa collaborazione tra il quotidiano e «Milano Sette», il nostro appuntamento settimanale che racconta la vitalità e la ricchezza della Chiesa ambrosiana.
Sarà possibile che, nella comunità cristiana e nella società italiana, i “fatti di Chiesa” siano letti con come la conferma di un pregiudizio radicato, ma come spunto per capire, ringraziare, convertirsi?
La strumentalizzazione dell’informazione a servizio del mercato e dell’ideologia induce a ignorare le vicende di popoli e Paesi che non sono utili allo scopo di vendere, comprare, dimostrare tesi preconcette. La vocazione alla fraternità universale diventa interesse per drammi e storie anche di Paesi che per molti interessi si preferisce ignorare. Come se i potenti della terra, censurando l’informazione, dicessero: «Lasciateci fare le nostre guerre in santa pace e non ficcate il naso in cose che non vi riguardano!». È quindi prezioso il servizio offerto da giornalisti liberi e giornali attenti, tra cui Avvenire. I lettori italiani saranno capaci di coltivare orizzonti planetari e attenzione a ogni Paese e ogni popolo?
La proposta di leggere Avvenire intende incoraggiare ad accostare uno strumento di informazione a servizio di un umanesimo, una visione e una passione per l’umano, che si interessa a tutto l’uomo e a tutti gli uomini e le donne di questo nostro tempo affascinante e tribolato.