Don Stefano Strada, parroco di San Giovanni Evangelista a Busnago, descrive le attività di promozione nella sua comunità e sottolinea: «La lettura del quotidiano permette di andare a fondo su molti argomenti che ci riguardano. E grazie a “Milano Sette” possiamo collegare la vita parrocchiale al cammino diocesano»
di Cristina
CONTI
Leggere informazioni affidabili sui fatti di ogni giorno e avere informazioni precise sul mondo cattolico. Ma anche documentarsi su aree del mondo povere e lontane, spesso poco coperte dai mass media tradizionali, come l’Africa o il Sud-Est asiatico. O semplicemente conoscere la parola autorevole della Chiesa sulle tante tematiche che si pongono nella società di oggi, dal testamento biologico alla globalizzazione. La lettura di Avvenire è sempre più diffusa nelle parrocchie e nelle Comunità pastorali della diocesi ambrosiana, grazie soprattutto all’impulso dei parroci e ai volontari incaricati della promozione. Ne parliamo con don Stefano Strada, parroco di San Giovanni Evangelista a Busnago (Monza Brianza).
Nel suo messaggio per la Giornata diocesana di Avvenire monsignor Delpini ribadisce la funzione del quotidiano cattolico…
Condivido pienamente tutto quello che dice l’Arcivescovo. Nella società di oggi esiste una pluralità di fonti di informazione ed è importante essere informati nel modo giusto. Leggere un quotidiano cattolico è importante perché aiuta a confrontare opinioni diverse: è giusto infatti che i cattolici siano ben documentati sui fatti che si svolgono nella realtà in cui vivono. Avvenire, inoltre, grazie alle pagine dedicate, permette anche di conoscere le tante realtà e iniziative che fanno parte della Chiesa.
Che cos’è dunque per voi Avvenire?
È innanzitutto uno strumento formativo. Al di là delle notizie di cronaca presenti anche sugli altri quotidiani, infatti, ha molte pagine interessanti di approfondimento, che permettono di andare a fondo su una vasta tipologia di argomenti riguardanti da vicino ognuno di noi. E poi, per la nostra comunità, è molto importante anche l’inserto «Milano Sette», perché permette di collegare la vita parrocchiale al cammino diocesano e di conoscere le diverse attività presenti sul territorio di cui facciamo parte e gli appuntamenti che ci coinvolgono da vicino.
Come promuovete la lettura di Avvenire nella vostra parrocchia?
Nella nostra comunità c’è una persona incaricata che da quasi sessant’anni si occupa di promuovere la lettura del quotidiano cattolico sul nostro territorio e di proporre abbonamenti quotidiani e domenicali. Per permettere una conoscenza più approfondita degli avvenimenti a chi svolge particolari incarichi a livello parrocchiale, abbiamo poi deciso di omaggiare gli abbonamenti domenicali ad Avvenire ai membri del Consiglio pastorale e del Consiglio affari economici: si tratta in tutto di 35 persone che hanno un ruolo importante in parrocchia e che leggono il quotidiano in modo continuativo. A loro si aggiungono quanti lo acquistano abitualmente e coloro che hanno deciso di abbonarsi da soli. Quando poi ci sono eventi straordinari, cresce anche il numero di copie acquistate, perché la lettura del quotidiano cattolico permette di capire meglio come quei fatti si sono svolti nella loro complessità.
Avete in programma iniziative particolari per la Giornata diocesana?
No, abbiamo semplicemente chiesto copie in più in abbonamento e sicuramente ci impegneremo come al solito per favorire la promozione e la diffusione della testata.